Il Governo pensa ad una svolta epocale: addio Iva su questi prodotti
La nuova riforma fiscale dell’Esecutivo ha come obiettivo quello di annullare l’Iva su alcuni prodotti di prima necessità e di ridurla su altri. Andiamo a vedere tutti i dettagli in merito
Quante volte abbiamo invocato delle riforme fiscali che prevedevano l’eliminazione dell’Iva da alcuni prodotti indispensabili per il fabbisogno umano. Stavolta sembrano esserci i presupposti affinché ciò accada. Infatti tra le ipotesi al vaglio del governo Meloni c’è proprio quella di azzerare l’Iva su alcuni beni alimentari e la riduzione su diversi altri.
La conferma è arrivata direttamente dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo a margine della presentazione dei risultati dall’Agenzia delle Entrate alla Camera. Inoltre ha precisato che con tutta probabilità il piano sarà oggetto di discussione durante il prossimo Consiglio dei ministri.
Iva: per quali beni è previsto l’annullamento e per quali la riduzione
Andando nello specifico, l’idea del governo è quella di introdurre un meccanismo di esenzione piuttosto simile a quello sperimentato per i vaccini contro il Covid. Quindi, il programma in fase di elaborazione porterebbe ad azzerare l’imposta sul valore aggiunto ad alimenti essenziali come pane e pasta su cui attualmente viene applicata al 4%.
Per quanto concerne invece i prodotti su cui è al 10% l’intenzione è quella di abbassarla al 5%. Tra questi figurano carne e pesce che fanno parte della maggior parte dei regimi alimentari dei cittadini italiani. Un’operazione che secondo le stime avrebbe un costo che oscillerebbe tra i 4 i 6 miliardi di euro.
Attualmente i prodotti che hanno l’Iva ridotta sono quelli relativi alla prima infanzia, ovvero pannolini, biberon, latte in polvere e all’igiene, come ad esempio gli assorbenti, che restano comunque piuttosto onerosi. In generale però la riforma fiscale riguarda anche altri aspetti di interesse collettivo.
Dovrebbero essere infatti semplificati alcuni istituti dell’Iva come la detrazione e rimborsi in modo che gli stessi interessi risultino più accessibili ai contribuenti. Ciò significa che di fatto i crediti Iva potrebbero essere pagati più rapidamente. Ma non è tutto. Con la nuova riforma si dovrebbe arrivare anche a una nuova Ires a due aliquote, almeno stando a quanto si evince da le indiscrezioni che trapelano dal Mef.
L’obiettivo è quello di superare l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti tramite l’introduzione di una nuova sovraimposta che dovrebbe avere una base imponibile corrispondente a quella dell’Ires. Insomma, grandi novità in vista, non resta che aspettare sviluppi ufficiali.