Con le emergenze mondiali legate ai terremoti, sempre più persone si stanno interessando ai lavori da effettuare per rendere la propria casa antisismica e sicura in caso di emergenza.
Nonostante l’Italia sia un paese n cui i terremoti si verificano con frequenza piuttosto regolare, le persone difficilmente attuano dei processi di prevenzione tanto che circa 75% delle strutture non risulta essere antisismica.
Secondo l’ing. Andrea Barocci, Presidente dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana: “Se il cittadino non è consapevole del proprio rischio non potrà mai agire per la messa in sicurezza dell’abitazione”, proprio per questo nonostante la quasi totalità dei territori nazionali siano a rischio di terremoti (anche oltre i 3 gradi di magnitudo), oltre 7 immobili su 10 risultano essere altamente insufficienti dal punto di vista della sicurezza.
A seguito delle disastrose notizie arrivate dalla Turchia, nell’ultimo periodo sono in molti a cercare informazioni sugli interventi antisismici da progettare per la propria casa, infatti a differenza di una nuova costruzione, che deve sottostare ad una rigida documentazione, le ristrutturazioni degli immobili già esistenti può essere piuttosto complicata.
Prima di tutto, qualora si abbia una casa posizionata in un territorio a rischio sismico, bisogna far effettuare un sopralluogo ad un tecnico specializzato nel settore, il quale potrà fornire le indicazioni personalizzate più adeguate per lo stabile in base alla condizione di partenza.
Gli interventi suggeriti dallo specialista hanno lo scopo di aumentare la resistenza della casa affinché la struttura possa reggere il movimento apportato dal terremoto senza causare crolli o crepe strutturali. Le principali cause dei crolli delle costruzioni possono essere trovati nei collegamenti tra i muri, che potrebbero non essere uniti correttamente, oppure nel peso che l’immobile deve supportare o ancora nella scarsa qualità dei materiali utilizzati durante la costruzione.
Generalmente durante i lavori ci si concentra soprattutto sui tiranti e sull’alleggerimento del tetto, il quale in passato veniva costruito utilizzando il cemento armato pensando che andasse a rendere ancora più solida la struttura.
Il costo dei lavori si aggira generalmente tra i 100 ed i 300 euro al metro quadro, il prezzo tuttavia cambia a seconda della condizione di partenza dell’immobile. Fortunatamente per alleggerire il peso del costo dalle spalle dei cittadini si possono sfruttare alcune agevolazioni fornite dallo Stato, come ad esempio il Sismabonus, che permette di ottenere una detrazione del 50% (calcolata su un massimo di 96mila euro) ed ottenibile dal momento in cui si riesce a ridurre il rischio sismico di 1 o 2 classi.