L’ormai celebre piattaforma è un esempio calzante di sostenibilità. Vediamo come funziona e com’è possibile guadagnare tramite questo prezioso strumento
Vinted ha rivoluzionato il mondo degli affari per quanto concerne gli abiti e gli oggetti usati. L’applicazione disponibile sia per iOS che per Android creata inizialmente come sito da Milda Mitkute e Justa Janauskas nel 2008 ne ha fatta di strada. Nel 2019 è arrivato infatti il passo definitivo con l’azienda che ha ricevuto finanziamenti da parte di società venture capital per una somma complessiva di 128 milioni di euro.
Oggi gli utenti iscritti in tutto il mondo sono circa 45 milioni e lo usano per comprare e vendere vestiti ed oggetti di seconda mano. Per rendere l’idea funziona un po’ alla stregua di Deppo e eBay. Può però vantare il vantaggio di non avere commissioni trattenute sul venduto e ha inoltre la possibilità di poter tracciare le spedizioni.
Per poter entrare nel mondo di Vinted da app o da browser basta creare il proprio account inserendo un indirizzo e-mail che subirà una verifica oppure tramite associazione al proprio profilo Facebook o Google. A quel punto sarà necessario immettere i propri dati personali, una foto e una breve bio in modo tale da poter dare l’idea di affidabilità ai clienti.
Contestualmente è indispensabile indicare anche un metodo di pagamento sia per acquisti sia per le vendite: il primo dovrà essere per forza di cose con carta di credito, mentre per il secondo deve essere fornito un IBAN o una carta prepagata che lo abbia. Senza indirizzo di spedizione il tutto diventa nullo. Non dimenticatevi di aggiungerlo.
Una volta fatto tuto ciò si può passare agli aspetti pratici. La fase di acquisto non è poi così diversa da quella di altri portali di shopping mentre quella di vendita necessita di alcuni step. Cliccando sulla funzione “Vendi” si potrà caricare la foto, il titolo, la descrizione, il prezzo e le dimensioni del pacco per la spedizione.
Su Vinted si possono vendere capi d’abbigliamento, giochi per bambini, accessori tecnologici, cosmetici, articoli per la casa e libri. Sono invece vietati armi, oggetti contraffatti, sostanze stupefacenti, farmaci e via dicendo. Discorso identico per quanto riguarda capi di derivazione animale, alimenti e bevande. Per fugare ogni dubbio sul sito ufficiale è presente una lista completa che contempla cosa si può vendere cosa no.
Capitolo pagamenti. L’app non paga immediatamente il venditore. Bisogna pazientare e permettere all’acquirente di comunicare di aver ricevuto il pacco e di effettuare le verifiche del caso. Se il feedback è positivo, allora sarà disposto il trasferimento della cifra prestabilita per la vendita sul proprio account. A pagare le spese di spedizione è però l’acquirente a cui vengono addebitati anche 0,70 centesimi di euro di default e il 5% del prezzo dell’articolo acquistato.