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720 giorni di attesa per una visita medica: parte una battaglia contro la vergogna

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Secondo le statistiche la sanità pubblica italiana si posiziona tra i primi posti nella classifica mondiale, i fatti però non fanno altro che confermare una situazione particolarmente critica per i cittadini.

La denuncia arriva direttamente dal Codacons, l’associazione che tutela i diritti dei consumatori, il quale ha messo in luce tutte le difficoltà riscontrate dalle persone durante la prenotazione di visite ed esami essenziali per la salute.

Che le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie pubbliche siano generalmente molto lunghe è di fatto una nozione conosciuta a tutti, tuttavia grazie ai dati recuperati e confrontati dal Codacons si può arrivare alla conoscenza di una situazione ancora più grave.

Rispetto al 2016 infatti, la spesa della sanità privata è aumentata del 32% (passando da 28,13 miliardi di euro a 37,16 miliardi) situazione che è stata aggravata anche dalla pandemia del Covid19, periodo nel quale le prenotazioni alle visite generali erano state completamente bloccate e rimandate a tempi migliori.

Dalle ultime rilevazioni effettuate sia dal Codacons che da Articolo 32, l’associazione per la tutela del diritto alla salute, per effettuare una mammografia servirebbero addirittura 720 giorni e non vanno molto meglio le Tac (465 giorni), le ecografie (375 giorni), gli interventi cardiologici (365 giorni), le operazioni ortopediche (360 giorni) e le visite specialistiche (300 giorni).

Liste di attesa infinite, come ottenere il rimborso

A causa di questo disservizio sempre più persone sono costrette a rivolgersi alla sanità privata (circa l’11%), che ha tempi di attesa molto più contenuti, o a rinunciare completamente alle visite e cure (il 3,3%), mettendo a rischio la propria vita e rinunciando all’opportunità di ottenere una diagnosi tempestiva in caso di problemi legati alla propria condizione di salute.

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I risultati dei disservizi della sanità pubblica sono purtroppo ben visibili anche nella relazione sullo Stato Sanitario del Paese redatta da oltre 200 esperti e disponibile sul sito del Ministero della Salute. Qui infatti è stato scritto nero su bianco che il 63% dei decessi avvenuti tra il 2017 ed il 2021 era evitabile in quanto sarebbero bastate delle visite e degli accertamenti che avrebbero portato non solo ad una diagnosi ma anche ad una cura efficace.

Nella battaglia portata avanti dal Codacons compare anche la possibilità di richiedere un risarcimento del costo sostenuto per la visita privata, infatti è stato reso disponibile, in collaborazione con Articolo 32, il modulo da compilare per ottenere il rimborso direttamente dall’Asl. Per conoscere tutte le informazioni dettagliate è sufficiente visitare il sito ufficiale del Codacons, dove è anche possibile trovare il modulo per il rimborso.