Si chiama hikikomori, e consiste in una reclusione volontaria nella propria stanza che porta a ridurre i propri rapporti sociali al minimo indispensabile.
Negli ultimi tempi la malattia sta diventando molto frequente, e circa 54.000 giovani italiani soffrono della sindrome “hikikomori”.
Scopriamo di cosa si tratta, e qual è il motivo per cui è sempre più frequente che gli adolescenti italiani si ritirino nella propria stanza, senza vedere la luce del sole per tempi sconsideratamente lunghi.
Hikikomori è una parola giapponese che in italiano significa “ritirati sociali”. Più nello specifico, con hikikomori ci si riferisce a quei giovani che non escono più di casa, non frequentano gli amici e non vanno più nemmeno a scuola. I giovani hikikomori si ritirano nella propria stanza, e le uniche relazioni sociali che intrattengono sono attraverso la rete internet.
Tra le associazioni italiane, il gruppo Abele e l’Università della strada hanno studiato il fenomeno del ritiro sociale negli adolescenti. I numeri che sono usciti fuori dal report sono a dir poco preoccupanti.
Su un campione di 12.000 studenti, che rappresenta la popolazione studentesca italiana dai 15 ai 19 anni, il 2,1% delle persone si definisce hikikomori.
Questo dato può essere facilmente proiettato su tutta la popolazione studentesca italiana, facendo pensare che almeno 54.000 adolescenti italiani si trovino a vivere una condizione di isolamento volontario.
Secondo la ricerca, gli studenti dai 15 ai 17 anni sono quelli che corrono il rischio maggiore di diventare hikikomori. In ogni caso la malattia sociale in esame ha un’incubazione più lunga.
Lo studio evidenzia come sin dalla scuola media i ragazzi inizino a manifestare i primi sintomi di ritiro sociale.
In genere questo avviene perché i ragazzi si ritengono inadeguati nei confronti dei propri compagni. Alcuni pensano che la causa principale siano degli episodi di bullismo, ma questo non è il primo dei motivi per il quale ci avviene.
Quello che spinge il maggior numero di ragazzi a ritirarsi nelle proprie mura domestiche è il senso di autosvalutazione e frustrazione derivante dal confronto coi propri coetanei.
L’isolamento non è vissuto alla stessa maniera, da tutti gli hikikomori. Questa constatazione assume più valore se consideriamo partitamente i maschi e le femmine.
Gli adolescenti maschi, infatti, preferiscono trascorrere l’isolamento dedicandosi al gaming on-line, mentre le ragazze trascorrono il loro tempo da hikikomori leggendo, dormendo o guardando la TV.
Fra i due generi, la ricerca ci dice che il maggior numero di adolescenti in una condizione di ritiro sociale è di sesso maschile.