Lavoro, i diritti dei minorenni: la nuova guida del Ministero
Nonostante negli ultimi decenni siano stati incentivati i percorsi di studio, esistono molte categorie di giovani che per necessità o per diletto si immettono nel mondo del lavoro, non sempre consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri come lavoratori minorenni.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con Unicef Italia ha redatto un protocollo firmato il 22 Febbraio incentrato proprio sul tema del lavoro minorile, al fine di tutelare maggiormente i diritti dei minorenni che lavorano. Il protocollo ha una durata di 3 anni ed ha lo scopo di formare e sensibilizzare tutti i lavoratori, i genitori ed i datori di lavoro sulla sicurezza dei luoghi di lavoro per i giovani professionisti.
Durante la presentazione del nuovo protocollo il Ministero ha anche annunciato di proseguire con le attività comprese nel Programma Nazionale Inclusione 2021-2027, con il quale si accompagneranno i giovani all’autonomia ed all’emancipazione.
I lavoratori minorenni infatti devono necessariamente sottostare a regolamenti diversi rispetto agli adulti, a partire proprio dall’orario giornaliero che non può superare le 4 ore e mezza consecutive (o 3 ore se le mansioni sono particolarmente pesanti), inoltre i minori devono avere per legge due giorni di riposo settimanali.
Quali sono i diritti e i doveri dei lavoratori minorenni
Poiché in Italia esiste l’obbligo di istruzione, che consiste nel frequentare una scuola per almeno 10 anni e nell’ottenere una qualifica o un titolo di studio di scuola secondaria superiore, i giovani al di sotto dei 16 anni non possono entrare nel mondo del lavoro, a meno che non si tratti di mansioni legate al mondo dello spettacolo, di carattere artistico, sportivo, pubblicitario o culturale.
Prima di lavorare, esattamente come gli adulti, il minore deve sottoporsi ad una visita medica da parte dei medici dell’Asl, con la quale si certificherà l’idoneità psicofisica per cominciare a lavorare. Nonostante la giovane età inoltre il minore ha diritto ad una retribuzione pari a quella assegnata agli adulti inquadrati con il suo stesso contratto.
La stipula del contratto tra datore di lavoro e minore lavoratore deve seguire le normali regole che vigono tra parti maggiorenni, l’unica differenza riguarda la necessità dell’assenso esplicito di entrambi i genitori, o dei tutori del minore, oltre che del certificato medico rilasciato dai medici dell’Asl.