Busta paga, sicuri di saperla leggere? C’è una voce che sfugge a tutti
La busta paga è un documento importantissimo per i lavoratori dipendenti. Ma siamo davvero sicuri di leggerla correttamente?
La busta paga è il documento che ogni datore di lavoro è tenuto per legge a consegnare ai propri dipendenti. Conosciuto anche come cedolino o prospetto paga, questo documento cartaceo, compilato alla fine di ogni mese lavorativo, certifica la retribuzione e le ritenute fiscali, previdenziali ed assistenziali trattenute dal datore di lavoro per conto dei lavoratori. Dunque, i dati presenti in busta paga non riguardano solo il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro, ma anche quelli con il Fisco e la previdenza.
Ecco perché, si tratta di un documento estremamente importante, pertanto, è fondamentale saperlo leggere correttamente. Tuttavia, la maggior parte delle persone, aprendo la busta paga, focalizza la propria attenzione esclusivamente sulle ore lavorate e sull’importo netto che riceverà. Tralasciando molte altre voci, utili a capire tante cose e, soprattutto, utili ad evitare brutte sorprese.
Quindi, andiamo subito al sodo e vediamo come leggere in modo corretto una busta paga.
Busta paga: come leggerla correttamente
Il prospetto paga è il documento attraverso il quale vengono rese note le diverse voci che determinano la retribuzione lorda e netta spettante al lavoratore dipendente. Queste informazioni servono al lavoratore per verificare l’esattezza delle cifre. Qualora dovessero essere riscontrati errori o inesattezze, a rivendicare l’applicazione delle regole o, nei casi più gravi, intraprendere azioni legali. A tal proposito, risulta fondamentale saperla leggere e non lasciarsi sfuggire nessuna voce.
Nonostante, le buste paga non siano tutte uguali graficamente, le sezioni contenute sono pressoché le stesse. In linea generale, i cedolini contengono le informazioni riguardanti il datore di lavoro ed il lavoratore, la composizione della retribuzione, la determinazione delle trattenute e il consuntivo di ferie e permessi.
Ad ogni modo, quando si riceve la busta paga, oltre a dare attenzione alla voce relativa alla retribuzione, è molto importante verificare la correttezza delle voci che indicano i contributi che il proprio datore di lavoro sta versando. Considerato che questi sono fondamentali per il calcolo della pensione. In più, non va tralasciata la sezione dedicata al Trattamento di Fine Rapporto, anche conosciuto con l’acronimo TFR. In pratica, la somma che spetta ad ogni lavoratore, al momento della cessazione del rapporto di lavoro. A tal proposito, è importante tenere sempre sotto controllo la voce che sulla busta paga indica l’importo lordo annuo del TFR (cioè la somma di tutte le mensilità lorde maturate diviso 13,5) e l’imponibile TFR (cioè la somma delle quote maturate annualmente).