Trattamento di fine rapporto e Trattamento di fine servizio: quali sono le differenze e in cosa consistono le novità per i lavoratori pubblici.
Il TFR e il TFS, rappresentano una eccezionale gratifica per chi esce dal mondo del lavoro e va in pensione, ma possono essere percepiti anche in anticipo, rispetto alla cessazione del rapporto di lavoro.
Vediamo più nel dettaglio cosa sono TFR e TFS, qual è la differenza tra i due trattamenti e quali novità sono state introdotte dal primo febbraio per i dipendenti pubblici.
Ricorrendo determinate condizioni, al termine di un rapporto di lavoro, il dipendente ha diritto al Trattamento di Fine Rapporto se si parla del lavoro privato, e al Trattamento di Fine Servizio se parliamo di lavoro pubblico.
Per determinare l’importo dovuto al lavoratore a titolo di TFR, bisogna effettuare il seguente calcolo:
Il lavoratore che abbia lavorato per almeno otto anni, può inoltre richiedere l’anticipo sul TFR.
Le motivazioni per le quali è possibile richiederlo sono tassative, e si verificano nei seguenti casi:
Il TFR viene devoluto ai lavoratori privati e pubblici che siano in servizio da prima del 31 dicembre 2000.
Per i lavoratori pubblici in servizio dopo questa data, verrà erogato il Trattamento di Fine Servizio TFS. Vediamolo nel dettaglio.
Il Trattamento di Fine Servizio viene calcolato rispetto allo stipendio pubblico annuale.
In particolare, per ottenere il suo importo, bisogna calcolare l’80% dello stipendio lordo annuo, e includere la tredicesima divisa per 1/12 e moltiplicata per tutti gli anni di lavoro prestato.
Se per la corresponsione del TFR bastano 45 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, per avere il TFS le cose cambiano.
Quando il lavoratore smette di lavorare per inabilità al lavoro oppure muore, per ottenere il TFS ci vorranno 105 giorni. Se invece va in pensione con quota 102, o quota 100, ci vorranno ben 5 anni.
Nel caso in cui, invece, si va in pensione normalmente con pensione di vecchiaia, saranno necessari 12 mesi per avere TFS. Quando poi si danno le dimissioni volontarie, bisognerà aspettare due anni.
Visto che il pagamento del TFS richiede tempi lunghi, dal 1° febbraio è stata avviata una nuova prestazione INPS, volta a diminuire i tempi di erogazione del trattamento.
Questa misura è stata introdotta in via sperimentale, e consiste nel credito per i lavoratori pubblici che siano iscritti alla “Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali”.
Questa misura consente di ottenere l’anticipazione del TFS dall’INPS, come dalle banche convenzionate a concedere il credito, a fronte del pagamento dell’1% sul totale dell’importo, insieme a una trattenuta relativa alle spese di amministrazione pari allo 0,50%.