Pagamento in contanti oltre il limite: cosa succede e quali sono le sanzioni

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Quest’anno, per effetto di una disposizione contenuta in legge di Bilancio, il limite ai pagamenti in contanti si alza a 5.000 euro.

Nonostante il limite al contante sia stato determinato in misura maggiore rispetto al precedente limite di 2.000 euro, c’è ancora chi vorrebbe pagare in contanti per cifre più alte della soglia massima, e in questo caso potrebbe subire delle pesanti sanzioni.

In questo articolo vedremo cosa succede a chi non rispetta il limite al pagamento in contanti, preferendo le banconote anche quando non è possibile.

Pagamenti in contanti oltre la soglia: cosa succede

La sanzione sui pagamenti in contanti che eccedono i 4.999 euro, ricade sia su chi paga, sia su chi riceve il denaro.

In particolare, le sanzioni vengono determinate in base a diversi fattori, quali l’importo eccedente il limite e il soggetto che compie la violazione. In generale, le sanzioni sono le seguenti:

  • Sanzione generale, quando non ricorrono altre circostanze: 1.000 euro;
  • Datori di lavoro che pagano in contanti: da 1.000 a 5.000 euro;
  • Pagamento in contanti che supera i 250.000 euro: multa di almeno 5.000 euro.

In aggiunta alla sanzione determinata in uno dei modi appena visti, a seconda dei casi, bisogna sommare la mancata comunicazione al fisco della transazione superiore a 5.000 euro.  Essa viene determinata in misura variabile dai 3.000 ai 15.000 euro.

Eccezioni al limite del pagamento in contanti

Il primo, caso in cui si può saldare l’importo dovuto interamente in contanti, è il pagamento di un bene effettuato a rate.

Il pagamento rateale del bene, in ogni caso, deve rispettare un intervallo di tempo, tra una rata e l’altra, di almeno 7 giorni.

Il secondo caso in cui i pagamenti in contanti sono permessi anche oltre i 5.000 euro, è quello dei versamenti di un correntista sul proprio conto corrente.

In questo caso, potrebbe verificarsi la fattispecie in cui un imprenditore incassa diverse fatture di importi inferiori a 5.000 euro, che cumulati tra loro raggiungono e superano il limite dei pagamenti in contanti.

Inoltre, nulla vieta di pagare una fattura in contanti fino a 4.999 euro, saldando il resto dell’importo con mezzi di pagamento tracciabili.

Stipendio: quando può essere pagato in contanti

In linea generale, gli stipendi devono essere sempre pagati con mezzi di pagamento tracciabili, così come stabilito dalla legge 205 del 2017.

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In ogni caso, eventuali elementi accessori alla retribuzione, come i rimborsi spesa l, possono essere corrisposti in contanti.

I soggetti che, però possono essere pagati in contanti, sono le categorie dei:

  • Lavoratori domestici;
  • Tirocinanti;
  • Rapporti di lavoro autonomo occasionale.