ThreatFabric lancia l’allarme: il potente malware Hook è già in Italia, e potrebbe infettare lo smartphone di chiunque.
Nel nostro paese, almeno 30 app bancarie sono a rischio per l’attacco del virus, e il potente malware in questione si dimostra molto più pericoloso di altri Trojan bancari.
Vediamo quali sono le caratteristiche di questo pericoloso virus e perché, se dovesse infettare il nostro smartphone, permetterebbe di derubare tutti i nostri dati con un trucco semplicissimo, a disposizione di hacker più o meno esperti.
Il nuovo virus per Smartphone si chiama Hook ed è della tipologia dei Trojan horse.
I Trojan horse funzionano come dei veri e propri cavalli di Troia informatici: si annidano in programmi apparentemente utili e poco dannosi, ma una volta inseriti all’interno del sistema, possono creare degli effetti devastanti.
È il caso del Trojan horse “Hook”, malware che ruba i dati bancari (ma non solo) agli utenti che riesce a infettare, derivante dal pericoloso trojan Ermac.
La variante di Ermac “Hook”, però, è ancora più pericolosa del suo genitore, perché oltre a leggere i dati presenti nello smartphone che infetta può monitorare la posizione dello smartphone, e agire come un Keylogger sulla sua tastiera.
In quest’ultimo caso, rileva ogni digitazione effettuata dall’utente, potendo carpire le password nonché tutte le credenziali d’accesso che l’utente usa per gestire il proprio home banking dallo smartphone.
I punti di forza del malware, che rendono Hook più pericoloso di altri Trojan, sono la sua capacità di farsi passare come innocuo dagli antivirus, e la possibilità per l’hacker che lo sfrutta di avere a disposizione un file manager.
Il pericoloso criminale informatico che sfrutterà questa tecnologia, infatti, una volta infettati alcuni smartphone, disporrà di tutti i dati presenti nei telefoni, come se il cybercriminale usasse l’esplora risorse di Windows o il Finder di Mac.
Con l’azione di Hook sarà infatti molto semplice navigare nei dati della vittima, e non sarà richiesta un’esperienza eccessiva in chi sfrutta la tecnologia del potente malware.
Per dotarsi del codice, i cybercriminali dovranno sborsare 5.000 euro.
Una cifra a prima vista molto bassa, ma si pensi a quello che è possibile fare con questo pericolosissimo malware.
Hook è in grado di intercettare i dati di accesso di almeno 470 app di criptovalute e servizi bancari, dunque, a conti fatti, gli hacker diranno che quei soldi sono stati spesi molto bene.