Dopo una lunga attesa, finalmente, sono stati sbloccati gli arretrati dell’Assegno Unico per i titolari di Reddito di Cittadinanza. Ecco le importanti date da segnare.
A partire dal 15 di questo mese sono partiti i pagamenti dell’assegno unico, la misura di sostegno economico pensata per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni. In più, sono stati finalmente sbloccati gli arretrati per chi percepisce il sussidio su Reddito di Cittadinanza.
Di norma, gli arretrati dell’Assegno Unico vengono erogati immediatamente dopo la consueta ricarica di metà mese del Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, con l’inizio del nuovo anno, i pagamenti sono slittati di qualche giorno. Per cui, l’INPS ha sbloccato gli importi solo a partire dal 24 di gennaio e continueranno fino a fine mese.
Prima di sapere a quali mesi si riferiscono gli arretrati, ricordiamo che chi ancora non avesse ricevuto le somme spettanti, può controllare la data dell’accredito dell’Assegno per i figli a carico direttamente sul sito istituzionale dell’INPS. La procedura è semplice ed intuitiva. Basta accedere al fascicolo previdenziale di INPS, autenticandosi attraverso SPID, CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS(Carta Nazionale dei Servizi). Dopo di che non resta che selezionare la voce “Prestazioni” e poi “Pagamenti”. Nella sezione, sarà disponibile la data dell’accredito relativa agli arretrati oltre che tutti gli accrediti dell’Assegno Unico inseriti in ordine cronologico.
Come abbiamo anticipato, i titolari di Assegno Unico su Reddito di cittadinanza, questo mese riceveranno somme più corpose grazie all’accredito degli arretrati. Ma a quali mesi fanno riferimento questi arretrati? Ebbene, le ricariche partite il 24 gennaio relative all’Assegno Unico su reddito di Cittadinanza si riferiscono al mese di ottobre e novembre 2022. In alcuni casi, riguardano anche le mensilità precedenti.
Rispetto agli accrediti di Assegno Unico su domanda, invece, questi sono partiti dallo scorso 27 gennaio 2023 e continueranno fino alla fine del mese in corso. Ricordiamo, per chi non lo avesse ancora fatto, che per l’erogazione della prestazione è fondamentale il rinnovo della certificazione ISEE entro il 31 gennaio 2023. In mancanza, dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, si rischia la sospensione della misura o l’accredito di somme più basse rispetto a quelle spettanti.
In conclusione, va specificato che a partire da questo mese gli importi dell’Assegno Unico saranno maggiorati per effetto dell’aumento dell’inflazione, con lo scopo di adeguare il sussidio al costo della vita. Pertanto, le spettanze di febbraio 2023 saranno più sostanziose per tutti i titolari di Assegno Unico Universale.