Pessime notizie per alcuni titolari di assegno unico, che con molta probabilità dovranno restituire molti soldi, erroneamente erogate dall’INPS nel 2022. Facciamo il punto della situazione.
A partire da marzo del 2022, il Governo Draghi ha introdotto l’assegno unico universale, la misura di sostegno alle famiglie con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di ciascun figlio fiscalmente a carico.
Il sussidio ha inglobato e sostituito diverse prestazione relative al welfare familiare come il premio alla nascita 800 euro, bonus bebè, ANF e detrazioni sui figli a carico. In base al valore Isee, l’importo dell’assegno unico va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 175 euro, al mese, per ogni figlio minorenne a carico. Mentre, vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 85 euro, al mese, per i figli a carico di età compresa tra i 18 ed i 21 anni.
L’importo dell’assegno può essere maggiorato, nel caso di figli a carico con disabilità, di nuclei familiari numerosi, di madri under 21 e nel caso in cui entrambi i genitori lavorino. La maggiorazione riconosciuta è pari a 30 euro mensili per chi ha un ISEE al di sotto dei 15 mila euro, mentre, la cifra si riduce progressivamente tra i 15 mila ed i 40 mila euro. La maggiorazione non è, invece, prevista per i nuclei familiari monogenitoriali con reddito da lavoro. Ed è proprio a tal proposito che si è creata una gran confusione.
Stando a quanto riportato nel decreto legislativo, in merito all’assegno unico, è prevista una maggiorazione nel caso di figli a carico con disabilità, di nuclei familiari numerosi, di madri under 21 e nel caso in cui entrambi i genitori lavorino. Questa maggiorazione non è prevista, però, in caso di nuclei familiare con un solo genitore lavoratore. Ciò nonostante molti monogenitori con reddito da lavoro, hanno fatto comunque richiesta per il riconoscimento della maggiorazione che è stata erroneamente erogata ogni mese dall’INPS, salvo poi fare un passo indietro e interromperla dal mese di ottobre.
Proprio per questo motivo, le famiglie monogenitoriali con reddito da lavoro che hanno beneficiato della maggiorazione da marzo a settembre 2022, presto potrebbero dover restituire le somme indebitamente percepite.
Purtroppo, per molti gli importi potrebbero essere piuttosto alti, arrivando anche a 210 euro per figlio. Insomma, una questione piuttosto spinosa e parecchio controversa, considerato che in un nucleo familiare composto da un solo genitore lavoratore e tre figli minori, l’importo da restituire potrebbe arrivare fino a 630 euro.