La mafia “fattura” in Italia, quanti sono i soldi che girano nella criminalità
Per quanto sia strano da sentire, le attività criminali vengono conteggiate all’interno del PIL delle Nazioni dell’Unione Europea come fossero guadagni eticamente accettati.
I proventi di “Mafia Spa” comprendono i guadagni di tutte le attività illecite stimate e registrate all’interno del conteggio della ricchezza del Paese che oltretutto è ovviamente molto sottostimata rispetto al reale guadagno dei gruppi criminali.
Secondo le stime fornite dalla Banca d’Italia, la Mafia Spa (in cui vengono incluse tutte le attività criminali di Cosa Nostra, Ndrangheta, Sacra Corona Unita, Mafia nigeriana, le organizzazioni provenienti dall’est Europa, ecc) guadagnerebbe circa 40 miliardi di euro ogni anno, “registrando” un fatturato poco inferiore solo alle società fornitrici dei servizi energetici,
L’Ufficio studi della CGIA, oltre a considerare assolutamente assurdo ed imbarazzante il fatto che i soldi derivati da attività illecite ed immorali rientrino nei conteggi della ricchezza della Nazione, considera il valore dei 40 miliardi altamente sottostimato dato che si vanno a stimare i guadagni che arrivano da contrabbando di sigarette, traffico di stupefacenti, prostituzione e così via.
Nel 2020 l’inclusione del fatturato di Mafia Spa è riuscita a gonfiare il PIL di quasi un punto in quanto si attestava a 17,4 miliardi di euro. L’opinione dura di CGIA evidenzia il paradosso in cui l’Italia e tutta l’Europa combattono per contrastare ogni anno le attività illecite accettando allo stesso tempo che le associazioni criminali ricoprano un ruolo fondamentale per le stesse Nazioni, aumentando il loro valore di ricchezza interna.
Dove è concentrata la maggiore quantità di attività criminali
Sempre secondo le statistiche della Banca d’Italia la concentrazione maggiore di attività criminali è registrata nel Sud Italia anche se ormai sembra che la mafia si sia stabilita anche altrove, specialmente nelle zone del centro e del centro nord. Le zone più colpite dalla criminalità sono purtroppo quelle a più alto rischio di corruzione.
Tra le città in cui sono state denunciate più attività di usura, contraffazione, estorsione, gioco d’azzardo, scommesse clandestine e così via risultano anche: Roma, Latina, Genova, Imperia e Ravenna. Le meno colpite, ma comunque a rischio, sono: Torino, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Milano, Lodi, Brescia, Savona, La Spezia, Vologna, Ferrara, Rimini, Pistoia, Prato, Firenze, Livorno, Arezzo, Viterbo, Ancona e Macerata.
Le zone invece considerate più sicure (e dal numero di denunce di attività illecite particolarmente basso) del report risultano essere: la zona del Triveneto, la Valle d’Aosta, l’Umbria, le province di Matera, di Chieti, di Campobasso, le città di Olbia-Tempio, di Sassari e di Oristano. Qui le denunce si attività illecite sono particolarmente basse.