Spendi tanto e ti ritrovi con meno prodotti: il trucco che impoverisce i consumatori è sempre più diffuso.
Siamo convinti d’aver comprato il prodotto desiderato, ma lo guardiamo attentamente e ci accorgiamo che il peso è inferiore.
Il prezzo, però, non è cambiato, e il cliente paga di più per avere di meno.
Scopriamo cos’è il fenomeno della Shrinkflation, e perché ci impoverisce ogni giorno di più, insieme a come evitare che le confezioni ci ingannino sulla quantità di prodotto acquistato.
Il fenomeno in questione è chiamato Shrinkflation, neologismo inglese che significa “Sgammatura”.
Lo Shrinkflation è un termine che unisce “Shrink”, restringersi, e “Inflation”, ossia inflazione.
Questo fenomeno indica tutti quei casi in cui un prodotto che compriamo da tempo, viene offerto in confezioni uguali a quelle che abbiamo sempre comprato, ma con una leggera differenza.
La variante consiste nel fatto che, all’interno della confezione, c’è una quantità di prodotto leggermente inferiore rispetto a quella che abbiamo sempre comprato.
E così si passa dai fazzoletti monouso che da 10 fazzoletti a pacchetto, ora ne contengono 9.
Poi abbiamo la confezione di pasta uguale a quella che abbiamo sempre comprato ma adesso, al posto di pesare mezzo chilo, contiene 410 grammi di prodotto.
Stessa cosa può avvenire con il tubetto di dentifricio, che da 100 g passa a 75 g.
E poi, il trucco più noto, che viene utilizzato fin dagli anni ’90, è quello dei pacchetti di patatine: la busta rimane uguale ma viene riempita d’aria, e le patate sono sempre meno.
Il consumatore non nota quasi mai la differenza, ma il prezzo del prodotto rimane uguale a quello originario, e la quantità acquistata diminuisce.
In questo modo, le aziende ottengono dei ricavi enormi sui grandi quantitativi di merce venduta, e l’autorità garante della concorrenza del mercato ha già avviato delle indagini per verificare e sanzionare questa usanza scorretta delle ditte più note.
Tuttavia la strada da percorrere perché il fenomeno possa rientrare è ancora lunga, e a noi non resta altra scelta se non quella di difenderci in pochi e semplici passi.
Il trucco utilizzato dai produttori di beni al consumo è molto diffuso, e i primi a cascarci sono le persone avanti con l’età e quelle che non prestano attenzione alla grammatura del prodotto.
Se i primi non vedono molto bene per cause del tutto naturali, chi non guarda la quantità di prodotto acquistato, probabilmente è molto stanco per l’intensa giornata di lavoro, quindi la svista diventa del tutto comprensibile. Ed è proprio su questo che le aziende giocano: l’abitudine e gli automatismi.
Se la confezione rimane visibilmente uguale, e la marca è sempre la stessa, noi siamo automaticamente indotti a prendere quel prodotto dallo scaffale, con un gesto consumato dettato dall’abitudine.
Ma come dice Jovanotti in una delle sue canzoni meno conosciute: “L’abitudine, sai, è il peggiore dei guai”.
Il consiglio dunque è uno soltanto: fare la spesa notando la grammatura del prodotto che si sta mettendo in carrello.
Sì, l’attenzione in fase d’acquisto è l’unico metodo per salvarsi dallo Shrinkflation, e per comprare quello che desideriamo, nella giusta quantità.
Vietato cedere in automatismi diventa quindi l’imperativo categorico, così da non essere ingannati sulla quantità di prodotto acquistato.