Guadagni maggiori per gli operai nel 2023, quali misure influiranno sulla busta paga
Con le misure previste dalla Legge di Bilancio 2023 anche gli operai potranno finalmente guadagnare qualcosa in più ogni mese, ecco quali novità coinvolgeranno le buste paga.
Non solo cuneo fiscale, tra le misure attive per quest’anno rientrano anche la modifica agli scaglioni Irpef ed i bonus che verranno assegnati alle fasce di reddito più basse e che ancora hanno difficoltà ad affrontare l’aumento dei prezzi di utenze, carburante ed alimenti.
Generalmente un operaio guadagna una media di 13 – 14 mila euro all’anno ma lo stipendio può arrivare anche a raddoppiare tale somma in quanto l’assegno percepito dipende non solo dall’anzianità ma anche dall’inquadramento e dal tipo di contratto che è stato sottoscritto. I Ccnl di riferimento infatti sono diversi e cambiano a seconda del settore in cui si viene inseriti.
Per dare degli esempi, un operaio generico con contratto metalmeccanico guadagna circa 1300 euro al mese, mentre un operaio con ccnl grande distribuzione ha uno stipendio si 1400 euro, retribuzione che sale in ogni caso con la specializzazione, arrivando a ricevere anche 1600-1700 euro al mese o oltre.
Con il taglio al cuneo fiscale queste cifre potranno crescere lievemente, cambiando le buste paga soprattutto di chi ha un reddito basso e medio basso, più precisamente chi ha un reddito inferiore a 35mila euro annui avrà un aumento del 2% e chi non supera i 25mila euro invece avrà un 3% in più sullo stipendio.
Di quanto aumenteranno gli stipendi degli operai nel 2023
Oltre al taglio del cuneo fiscale, per gli stipendi dei dipendenti del settore terziario sono in arrivo due bonus che arrivano ad un totale di 350 euro. I bonus saranno divisi ed erogati in due date differenti, 200 euro a Gennaio e 150 a Marzo 2023. Per questo settore inoltre a partire dal mese di Aprile sarà previsto anche un aumento di 30 euro mensili per gli operai di quarto livello.
Con le misure introdotte dal Bilancio il Governo ha deciso di revisionare le aliquote Irpef, le quali saranno ridotte a da 5 a 4 e seguiranno le seguenti suddivisioni:
- del 23% per redditi fino a 15.000 euro
- del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro
- del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro
- del 43% per redditi oltre i 50.000 euro
Tra i piani della Meloni tuttavia risulta essere anche in lavorazione un’ulteriore cambiamento che porterà ad avere solo 3 scaglioni, abbassando la pressione fiscale per alcuni lavoratori che potranno avere qualche decina di euro in più in tasca a fine anno, rischiando però di penalizzare chi, per effetto dell’accorpamento, pagheranno più tasse di ora.