Firmato decreto contro il caro carburanti: reintrodotta l’accisa mobile e aggiunte pesanti sanzioni per i benzinai.
Il prezzo medio del carburante sarà pubblicato periodicamente, e i gestori dovranno adeguarsi alle disposizioni del ministero. Inoltre, se il prezzo del petrolio cresce, l’accisa diminuisce.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo decreto contro il caro carburanti, quali saranno le sanzioni per i distributori e cos’è l’accisa mobile.
L’accisa mobile non è una novità. Venne adottata già nel 2008 e prevede il taglio dell’accisa quando il prezzo del petrolio greggio sale.
All’aumentare del prezzo del petrolio l’accisa può essere diminuita grazie all’extra gettito prodotto sull’IVA, che va a compensare le perdite in bilancio ottenute dalla perdita ottenuta sul costo dell’accisa.
Nel decreto contro il caro carburante l’accisa è mobile, può dunque essere ridotta se il prezzo del petrolio aumenta.
Per provocare il taglio dell’accisa, l’aumento dev’essere considerato sulla media dei prezzi del bimestre precedente, e il valore di riferimento è contenuto nell’ultimo Documento di programmazione economico-finanziaria.
I gestori dei distributori dovranno adeguarsi ai prezzi medi del carburante stabiliti su base regionale, comunicati periodicamente dal ministero delle imprese e del made in Italy.
Le modalità di pubblicazione dei prezzi medi saranno stabilite da un decreto attuativo che il ministero dovrà adottare nei 15 giorni successivi al decreto contro il caro carburanti.
Tempistica, frequenza e modalità di comunicazione saranno stabiliti dal Mimit, e dopo la pubblicazione del prezzo medio il tempo che i gestori avranno per adeguarsi sarà di 15 giorni.
Nel decreto caro carburanti sono inoltre previste delle multe fino a 6.000 euro per chi non si adegua. Se il distributore non si adegua per tre volte di seguito, oltre alla sanzione pecuniaria, l’attività del distributore sarà sospesa per un periodo che andrà dai 7 ai 90 giorni.
Il presidente della Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini Roberto Di Vincenzo commenta con favore la reintroduzione dell’accisa mobile, ma annuncia che l’esecutivo non ha accolto alcune proposte di tipo tecnico-applicativo.
Inoltre. il prossimo 17 gennaio ci sarà una riunione con governo in cui il presidente di Fegica chiederà di intervenire sulle concessioni autostradali.
I concessionari, secondo Di Vincenzo, devono smettere di lucrare sui beni venduti nelle stazioni di servizio, e il governo è chiamato a intervenire per riportare questa situazione sotto controllo.