Molti contribuenti potranno fare richiesta e ottenere il Rimborso IMU per gli importi illegittimamente versati per diversi anni.
È quanto ha stabilito la Corte Costituzionale in seguito a una sentenza pronunciata al termine dello scorso anno, e tanti stanno già procedendo per ottenere il rimborso.
Ma chi può ottenere il rimborso? E soprattutto, a quale periodo dobbiamo fare riferimento?
Vediamo cosa ha stabilito la corte costituzionale con sentenza, chi potrà richiedere rimborso IMU e per quale periodo potrà farlo. Sono previste grosse perdite per i comuni italiani.
La sentenza della Corte Costituzionale ha risolto la questione che è scaturita da una precedente sentenza della Cassazione in cui veniva negata l’esenzione IMU alle coppie sposate e alle coppie di fatto qualora non vivessero insieme.
Nel caso di specie, i due coniugi vivevano in due comuni separati per motivi di lavoro, in due differenti case di loro proprietà.
Secondo la Corte Costituzionale, che si è espressa con la sentenza n. 209/2022, l’obbligo di coabitazione ex art. 143 c.c. non deve essere per forza rispettato per ottenere l’esenzione IMU.
I coniugi, infatti, possono tranquillamente concordare tra loro la residenza in due luoghi diversi, senza nessun pregiudizio per la vita coniugale.
Pertanto, risulta legittima l’esenzione IMU su entrambe le case, come era stata stabilita quando l’IMU è stata istituita.
In seguito alla sentenza de quo, moltissimi si stanno adoperando per ottenere il rimborso dell’IMU pagata.
Per avere il rimborso bisogna però considerare soltanto i tributi versati dall’anno 2017, perché il termine di prescrizione del diritto a ottenere la restituzione dei soldi versati al comune è di 5 anni.
In particolare, dal punto di vista temporale, ci si riferisce alla seconda rata IMU, risalente al 2017.
Il diritto al rimborso relativo alla prima rata, in scadenza il 16 Giugno 2017, è da considerarsi già prescritto.
Per ottenere il rimborso è possibile compilare l’istanza preparata da Confedilizia, e gli aventi diritto stanno già procedendo in tal senso in maniera massiva.
In seguito alla sentenza della corte costituzionale si prevede che i comuni perderanno molte finanze pubbliche.
Per fare un esempio, come riporta Il Messaggero, soltanto la Capitale perderà 150 milioni, a fronte di entrate tributarie complessive pari a quasi 1,3 miliardi di euro.
Oltre a questa perdita in bilancio, bisognerà considerare anche tutti i rimborsi che l’ente pubblico dovrà fare in seguito alle richieste dei contribuenti. Di sicuro, la perdita per l’erario sarà molto significativa.