Benché gli insetti vengano regolarmente consumati da anni nei paesi asiatici, in Italia il tema è ancora tutto da sdoganare, tuttavia quello che molti non sanno è che alcuni insetti vengono già venduti legalmente.
Probabilmente in media se si pensa agli insetti come cibo quello che viene in mente sono spiedini di larve, cavallette fritte o scarafaggi caramellati, escludendo a tutti gli effetti molte delle potenziali preparazioni di questo alimento considerato “del futuro”.
Anche se l’idea può essere inaccettabile per molti, l’Unione Europea ha deciso che a partire dal 24 Gennaio sarà possibile utilizzare la polvere di grillo come ingrediente per la creazione di prodotti confezionati e potrà essere anche venduta singolarmente. Fino al Gennaio 2028 la distribuzione di questo nuovo elemento sarà affidata alla società Cricket One Co. Ltd, azienda che alleva e lavora l’Acheta domesticus, una varietà comune di grilli.
La notizia ha infiammato gli animi di molte persone, soprattutto le più puriste della cucina tradizionale italiana, in cui gli insetti non sono presenti. Quello che non molti sanno è che gli insetti sono già ampiamente utilizzati nella produzione alimentare di cibi venduti anche in Italia. Cibi come yogurt, bevande, succhi di frutta, aranciata, caramelle e preparati a base di carne possono tutti potenzialmente contenere un insetto in particolare.
Andando più nello specifico, l’insetto in questione prende il nome di cocciniglia e viene usato da anni per la produzione di un colorante, identificato con il codice E 120 ed inserito all’interno della sezione degli additivi in ogni lista degli ingredienti, la quale è presente per legge sulle confezioni dei prodotti messi in vendita.
La cocciniglia viene trattata ed usata intenzionalmente dalle aziende in quanto l’insetto contiene una sostanza rossa, molto pigmentata, che viene in natura sviluppata per allontanare i predatori in quanto, anche se fa parte della famiglia delle coccinelle, è classificata come parassita infestante, presente soprattutto sulle piante in Perù e nelle Canarie.
Come se questo non bastasse, esistono anche dei limiti di legge in cui parti di insetto sono comunemente accettati anche nelle preparazioni di prodotti più disparate, dalla farina alle passate di pomodoro, più precisamente il consumo inconsapevole di insetti secondo i calcoli si attesta intorno ai 500 grammi l’anno.
Poiché durante la produzione dei preparati risulta impossibile garantire un ambiente completamente privo di insetti, l’Europa ha imposto dei limiti tollerabili, quindi non c’è da stupirsi se in un panino si possa trovare una zampa di mosca o se in un cioccolatino sia presente una porzione di ala di zanzara.