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Contro il caro Benzina il governo ha deciso: parte l’operazione trasparenza

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Caro benzina, scatta l’obbligo dei distributori nazionali verso i propri clienti.

Il governo ha deciso che, se i distributori non si adegueranno ad alcuni obblighi, verranno duramente sanzionati.

A questa misura, però, se ne aggiunge un’altra, indirizzata ad aiutare i lavoratori dipendenti che otterranno un bonus per fare carburante.

D’altronde, col prezzo del gasolio che sulle autostrade è arrivato anche a più di 2 euro, non poteva mancare una decisa presa di posizione del nuovo esecutivo.

La nostra presidente, in ogni caso, si dimostra indignata di fronte al calo di consensi ottenuto in seguito al rialzo del costo del carburante.

Secondo la Meloni, che ha di recente parlato al Corriere della Sera, se l’opposizione attacca il governo per il suo operato è normale, ma non è accettabile che alcuni parlamentari di maggioranza vadano in televisione a dire che le accise vanno abbassate.

Vediamo quali sono le misure che il nuovo governo intende adottare per frenare una speculazione sul prezzo del carburante che i distributori negano, annunciando già che protesteranno duramente.

Operazione trasparenza: i nuovi obblighi per i distributori

Ogni distributore dovrà esporre il prezzo medio nazionale che viene ogni giorno diffuso dal ministero delle imprese.

Il prezzo di ogni singola pompa dovrà adeguarsi a quello medio, e se ogni distributore non riporterà il proprio prezzo in linea con la media nazionale, verrà sanzionato dalla prefettura.

Inoltre, qualora il distributore continui a ignorare le disposizioni del governo, sarà obbligato a sospendere l’attività per un periodo che andrà dai 7 ai 90 giorni.

Questa è l’operazione trasparenza che il governo vuole attuare in poco tempo sia per rendere più chiari i prezzi del carburante, sia per riacquisire il consenso perso con la rimozione dello sconto sulle accise, e col caro benzina che dilaga.

La giustificazione del governo e il bonus per i lavoratori dipendenti

Il ministro dell’economia Giorgetti e la presidente Meloni hanno infatti ribadito che l’eliminazione dello sconto sulle accise era necessario.

Se non avessero eliminato lo sconto sull’imposta indiretta, il governo non avrebbe potuto introdurre in legge di bilancio altri bonus, che aiuteranno le famiglie contro il caro energia e l’aumento dell’inflazione.

Altra misura che il governo si è impegnato a mettere in campo contro il caro carburante è poi la detassazione dei buoni benzina che i datori di lavoro cederanno ai propri dipendenti.

Qualora siano ceduti per il periodo che va dal gennaio al marzo 2023, non concorrono a formare reddito imponibile, e si pensa che possano dare un aiuto, seppur minimo, ai lavoratori che hanno bisogno di recarsi sul luogo di lavoro col proprio mezzo.

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In ogni caso, non tutti i cittadini italiani sono lavoratori dipendenti, e quindi si spera che il governo prenda una posizione ancora più dura contro un caro carburante che, al momento, pesa moltissimo sulle spalle degli italiani.