Lavoro notturno: tra agevolazioni e pensione anticipata
Il lavoro notturno è molto pesante e ha degli effetti importanti sul normale ciclo sonno/veglia.
Alcuni lavoratori sono esonerati dal lavoro notturno, mentre a tutti spetta una maggiorazione sulla retribuzione, variabile in base a determinati criteri.
Ma quali devono essere i requisiti del lavoro notturno perché questo venga considerato tale? Chi stabilisce la maggiorazione della retribuzione? Quali categorie sono escluse dal lavoro notturno? Daremo una risposta a tutte queste domande nei paragrafi che seguono.
Lavoro notturno: requisiti e retribuzione
Il lavoro notturno è tale se viene svolto dalle ore 24:00 fino alle ore 5:00. In questo intervallo sono compresi anche i lavori che iniziano prima o finiscono dopo e, per legge, ogni lavoratore che compie un lavoro notturno, non può superare le 8 ore lavorate ogni 24.
Per quanto riguarda la retribuzione, come per altri aspetti del lavoro notturno, si deve guardare al contratto collettivo di categoria.
Se il CCNL di categoria non regolamenta il lavoro notturno, la legge appresta le tutele garantite al lavoratore notturno per chiunque svolga il proprio lavoro dalle 24:00 alle 5 del mattino.
Il periodo lavorato complessivo è calcolato nell’arco di un anno, e dev’essere di almeno 80 giornate lavorative.
Le principali maggiorazioni previste dai CCNL
Uno dei principali contratti collettivi che si occupano di regolamentare anche il lavoro notturno prevede una retribuzione maggiore del 15%. Questa percentuale è prevista dal CCNL terziario Commercio, che la stabilisce per il lavoro prestato dalle dieci di sera alle sei del mattino.
Ai metalmeccanici, invece, si garantisce il 20% in più sulla retribuzione per chi lavora fino alle 22:00, dopo quest’orario spetterà il 30% in più.
Chi invece appartiene al settore del Turismo avrà il 25% in più della retribuzione in busta paga se lavora dalle 24:00 alle 6.
Se si esercita una professione che si svolge nelle ore notturne, inoltre, si ha diritto ad andare in pensione almeno tre anni prima del termine stabilito per la pensione di vecchiaia. Questo avviene perché il lavoro notturno viene considerato come lavoro usurante.
Chi non può esercitare lavoro notturno
La legge dispone che alcune categorie di lavoratori non possono lavorare nelle ore notturne in quanto rientranti in fascia protetta.
La disposizione, prevista nel d.lgs. 66/2003, esonera dal lavoro notturno le seguenti categorie di lavoratori:
- Lavoratori che hanno a proprio carico dei familiari disabili ex l. 104;
- Chi ha meno di 18 anni;
- Chi è genitore unico di bambini con meno di 12 anni;
- Madri gestanti, da quando viene accertato lo stato di gravidanza, finché il bambino compie un anno;
- Madri con figli che hanno fino a 3 anni.
Ecco quindi tutti i dettagli sul lavoro notturno, una particolare tipologia di prestazione lavorativa che giustamente non può essere svolta da chiunque, per via della sua particolare pesantezza.