Conto corrente pignorato, cosa comporta e come evitarlo
Il pignoramento del conto corrente è una pratica che permette ai creditori di recuperare le somme che gli spettano, esistono però dei modi per evitare che questo accada, rimanendo nell’ambito legale.
Avere a carico dei debiti, come tutti sanno, porta delle conseguenze davvero molto spiacevoli soprattutto per chi questi debiti li ha ottenuti per mancanza di risorse economiche, una tra queste è il pignoramento del conto, ecco come evitarlo.
Il pignoramento del conto corrente bancario o postale avviene quando si vengono a creare dei debiti come ad esempio il mancato pagamento di rate di finanziamento o mutui per i quali i creditori decidono di avviare delle pratiche legali al fine di recuperare quanto spetta da contratto. Per arrivare a questo punto però il creditore deve effettuare molti passaggi, più o meno lunghi.
Prima di tutto l’azienda, l’ente o colui che non ha ricevuto i pagamenti pattuiti si dovrà rivolgere ad un tribunale e dimostrare che i pagamenti da parte del debitore non siano stati effettuati. Dal primo incontro con il tribunale viene emesso un documento chiamato “decreto ingiuntivo”, in cui si obbliga il debitore a pagare tutta la somma mancante in un’unica soluzione entro una data specifica.
Qualora il debito non venga estinto il tribunale procederà con il passo successivo, ovvero la creazione di un nuovo documento, conosciuto come “precetto”, con il quale l’ente di riscossione fornisce una nuova data per completare i pagamenti, superata la quale il tribunale sarà autorizzato a procedere con il pignoramento.
Come evitare il pignoramento del conto
Il tribunale ha, da questo momento, facoltà di stabilire cosa può essere pignorato al debitore, mettendo in atto una di queste alternative:
- pignoramento della pensione
- pignoramento dello stipendio
- pignoramento delle provvigioni
- pignoramento della prima casa
- pignoramento dei crediti
- pignoramento delle commissioni
Il pignoramento del conto corrente rientra nel “pignoramento presso terzi” in quanto l’atto viene effettuato non direttamente sui beni già in possesso del debitore ma presso appunto banche ed istituti di credito.
Quello che avviene inizialmente è il blocco del conto corrente per un massimo di 30 giorni, momento in cui il tribunale decide come assegnare le somme al creditore. Esistono solo alcune eccezioni che permettono di lasciare libero il proprio conto corrente, il quale non può essere pignorato se:
- è in rosso
- viene erogata solo la pensione di invalidità
- l’unico assegno incassato è quello legato all’accompagnamento disabili
- se il reddito è la rendita assicurativa a vita
- il conto corrente è estero