Nuovo tetto al contante e versamenti sui conti correnti: ecco cosa succede da quest’anno
La nuova Legge di Bilancio alza il tetto all’utilizzo del contante, e da quest’anno cambia tutto.
Nel 2023, infatti, la soglia massima per i pagamenti in contanti è di 5.000 euro, e questo provvedimento, che molto ha fatto discutere, porterà a una libertà maggiore nelle transazioni tra soggetti diversi.
Ma se si decide di effettuare un versamento sul proprio conto corrente bancario bisogna anche rispettare il predetto limite?
Vediamo quali sono le regole da seguire se si vuole versare più di 5.000 euro in contanti sul proprio conto in banca.
Sale a 5.000 euro il tetto al contante: cosa cambia sul prelievo in banca
Rispetto al limite di pagamenti in contanti, la stessa Unione Europea si è espressa di recente, disponendo che ogni stato dell’Unione debba prevedere il tetto al contante di almeno 10.000 euro.
In Italia abbiamo sempre avuto dei limiti al contante più bassi, e anche l’innalzamento del tetto al contante effettuato dal nuovo governo rientra pienamente nella cornice normativa dettata dall’Unione.
Secondo quanto disposto a Bruxelles, infatti, i paesi potranno ben prevedere un tetto al contante inferiore a 10.000, ma mai superiore a questa somma.
Cosa cambia sui versamenti effettuati su conto corrente
Il tetto al contante di 5.000 euro, si applica a quei trasferimenti di denaro effettuati tra soggetti diversi.
Di fatto, questo innalzamento del limite non tocca le corresponsioni degli stipendi, che devono essere effettuati mediante mezzi tracciabili, così come i money transfer, che quest’anno avranno un limite di 999,99 euro.
Allo stesso modo, le operazioni che vengono effettuate dai cambiavalute, non possono superare i 2.000 euro, e per i titolari di attività commerciali, permane l’obbligo di accettare i pagamenti con pos per qualsiasi somma.
Per quanto riguarda invece il versamento sul proprio conto corrente, c’è da dire che, volendo, il titolare del deposito può sicuramente effettuare un versamento maggiore di 5.000 euro in contanti, perché in questo caso il trasferimento non avviene tra due soggetti, ma verso sé stessi, in maniera unilaterale.
Tuttavia, se i versamenti in contanti maggiori di 5.000 euro diventano abituali, l’istituto di credito deve effettuare la segnalazione dell’operazione sospetta. Quest’obbligo scaturisce dalla normativa antiriciclaggio, e la segnalazione deve essere effettuata all’unità di informazione finanziaria UIF.
In pratica, la normativa antiriciclaggio prevede che, per i pagamenti in contante che superano il limite stabilito dal d.lgs. 231/2007, da ultimo innalzato a 5.000 euro con legge di bilancio, bisogna effettuare la segnalazione all’autorità competente, che effettuerà i controlli adeguati per verificare che non si tratti di un’operazione illecita.
Qualora si ravvisino gli estremi del Riciclaggio o del finanziamento del terrorismo, la stessa Unità di Informazione Finanziaria avviserà le autorità competenti che avvieranno le indagini all’uopo previste.