Fumare in auto: i casi in cui è vietato e cosa rischia chi fuma al volante quando la legge lo impedisce.
Accendere la sigaretta in auto non è di per sé vietato dalla legge italiana, tuttavia costituisce senz’altro una distrazione per chi è impegnato a guidare.
In alcuni casi, però, anche fumare al volante è vietato dalla legge, e può anche comportare delle sanzioni molto severe.
Vediamo quando sussiste il generale divieto di fumare in Italia e soprattutto quando non è possibile accendere la sigaretta mentre si guida.
Il divieto di fumo nelle aree pubbliche chiuse risale a una legge del 2003 emanata dall’allora ministro per la salute Girolamo Sirchia.
A seguito dell’emanazione della legge sul divieto di fumo, nel 2003 è stato imposto di non fumare in tutti i locali chiusi italiani, eccetto quelli destinati all’uso privato come le nostre case.
Dieci anni dopo, nel 2013, il divieto di fumo è stato esteso in tutte le aree esterne alle scuole italiane, e nel 2016 è intervenuta l’ultima limitazione del fumo nelle aree esterne agli ospedali.
Come si vede dalla panoramica generale sulle norme anti fumo, fumare in auto non è ancora vietato, tranne in particolari situazioni.
Queste circostanze sono individuate nell’art. 24, comma 2, del d.lgs. n. 6 del 2016.
In esso ritroviamo sia le succitate norme inerenti al divieto di fumo nelle aree esterne agli ospedali, sia il divieto di fumare in macchina in presenza di donne incinte e minori.
Il divieto di fumare in auto è quindi previsto esclusivamente in presenza di minori e donne incinte, lasciando al buon senso del guidatore gli altri casi in cui fumare al volante potrebbe essere pericoloso.
La multa per chi fuma in auto alla presenza di una donna incinta o dei minori, va da un minimo di 27,50 euro, a un massimo di 275 euro.
Se nell’auto sono presenti una donna vicina al parto, o un minorenne al di sotto dei 12 anni, la sanzione amministrativa può raggiungere i 500 euro.
Usare la sigaretta elettronica in auto non è vietato. Il divieto di fumo delle e-cig è però valido in alcuni luoghi precisi come le scuole, i mezzi pubblici, ma anche nei centri per l’impiego, negli istituti minorili e nelle comunità di recupero.
A discrezione del proprietario o del gestore degli altri luoghi, il divieto di usare la sigaretta elettronica può essere espressamente previsto negli altri locali aperti al pubblico.