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Il Governo tende la mano ai cittadini in difficoltà, sbarca il reddito alimentare: cos’è e chi sono i beneficiari

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Il Governo dà il via all’erogazione di un nuovo sostegno ai cittadini in situazioni di povertà assoluta. Ecco cosa prevede la Legge di Bilancio.

Con lo scopo di aiutare i cittadini meno abbienti, è presente all’interno della Legge di Bilancio anche un emendamento per combattere la “povertà alimentare”. In particolare, pare che l’emendamento preveda la distribuzione di pacchi di cibo e bevande provenienti dalla merce non venduta dai grandi magazzini alimentari.

In questo modo, spiega il promotore del sostegno, il dem Marco Furfaro: “eviteremo lo spreco immorale di 230 mila tonnellate di cibo invenduto della grande distribuzione: aiuteremo 3 milioni di italiani”. Dunque, il reddito alimentare, che potrebbe partire già nei primi mesi del nuovo anno, riguarderà circa 3 milioni di cittadini in una situazione di povertà assoluta. Come spiega lo stesso Fusaro :“adesso 600 mila bambini, 337 mila anziani e in totale 3 milioni di italiani si avvalgono, quando va bene, delle mense o dei pacchi alimentari, perché non possono permettersi di fare la spesa. Adesso il cibo invenduto sarà dato a chi ne ha bisogno”.

I beneficiari avranno la possibilità di prenotare mediante una specifica app le scatole contenenti gli alimenti e le bevande invendute nei supermercati. Dopo di che, potranno provvedere al ritiro negli appostiti centri di distribuzione. In più, pare sia prevista anche la possibilità per i soggetti non autosufficienti o per gli anziani, di ricevere i pacchi di cibo e bevande, direttamente a casa.

Sbarca il reddito alimentare: cos’è e chi sono i beneficiari

Come abbiamo anticipato, il reddito potrebbe riguardare una platea di 3 milioni o, forse più, di cittadini in situazioni di povertà assoluta. Al momento, sembra che interessi principalmente le città più grandi, ma certamente il decreto ministeriale atteso nel giro di 60 giorni fornirà maggiori dettagli in merito. Chiarendo, non solo la platea di cittadini interessati, ma anche gli enti del terzo settore coinvolti nella sperimentazione.

Intanto, sappiamo che per i prossimi due anni è previsto uno stanziamento di 3,5 milioni di euro, così distribuiti: 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro per il 2024.

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Riguardo al ruolo che avranno i supermercati, il deputato chiarisce: “il meccanismo potrebbe prevedere, anche se sarà un decreto attuativo a stabilire successivamente le regole, che i supermercati comunichino l’invenduto ai comuni e poi saranno gli stessi enti locali a distribuire o far prendere i pacchi a chi ne ha diritto”. Insomma, non resta che attendere il decreto del Ministero del Lavoro, previsto entro i prossimi due mesi, per conoscere tutti i dettagli in merito.