Il governo ha varato un maxi emendamento alla legge di bilancio, e sono state introdotte delle novità che ribaltano alcune precedenti decisioni.
Vediamo quindi quali sono i principali punti che sono stati cambiati alla legge di bilancio per renderla più in linea alle indicazioni date a Bruxelles, dal cambiamento dell’assegno unico, fino al nuovo cambio di rotta sui pagamenti con POS.
Si ricorda che, sebbene la norma abbia ottenuto in Europa un giudizio positivo sul piano macroeconomico, sono state evidenziate alcune criticità in seguito all’esame svolto dalla Commissione.
La prima novità che si vuole esaminare è quella relativa al cambiamento dell’assegno unico.
Viene dato l’assenso della maggioranza all’aumento dell’assegno unico volto a favorire le famiglie che abbiano 4 o più figli. Per il congedo parentale, inoltre, sarà prevista una copertura all’80% della retribuzione, e sarà concesso ad entrambi i genitori alternativamente.
In questa cornice si colloca anche l’estensione delle borse di studio agli studenti universitari con disabilità, che non avranno più un tetto massimo di reddito al quale fare riferimento per ottenere l’agevolazione.
È stato sciolto, inoltre, un nodo molto discusso della legge di bilancio, e cioè l’estensione del periodo per fruire del Superbonus al 110%.
A seguito dell’emendamento, la comunicazione di inizio lavori asseverata potrà essere presentata entro il 31 dicembre 2022.
In merito ai debiti maturati dalle società sportive, si evidenzia un elemento innovativo: in legge di bilancio viene introdotta la disposizione di trattare le imprese sportive come tutte le altre, ai fini fiscali. In ogni caso, i debiti previdenziali andranno saldati nei termini.
Sul fronte dell’IVA è stato deciso un abbassamento dell’imposta sul teleriscaldamento, che è stata abbassata al 5% per i primi tre mesi del prossimo anno. Inoltre, il pellet vedrà un abbassamento dell’IVA al 10%.
In merito all’imponibile Irpef, il cuneo fiscale contributivo si abbassa dell’ulteriore 1%. Questa modifica andrà a coinvolgere tutti i redditi fino a 25.000 euro, e non fino a 20.000 euro com’era stato disposto in precedenza.
La possibilità di mantenere il reddito di cittadinanza viene abbassata dagli otto mesi inizialmente previsti, ai sette. Questo porterà a un evidente risparmio sulle spese, che però andrà a ripercuotersi sui meno abbienti.
La norma sul tetto di 60 euro, oltre il quale diventa obbligatorio accettare i pagamenti in contanti, sparisce dalla legge di bilancio. Sarà dunque soggetto a multa il commerciante che non accetta pagamenti con pos per qualsiasi somma, anche se la presidente Meloni avverte: si troveranno altre strade per remunerare i commercianti di fronte alle commissioni per i pagamenti con pos sui piccoli importi.
Rispetto all’innalzamento dei tassi di interesse scaturente dall’aumento incontrollato dell’inflazione, si inserisce in legge di bilancio una disposizione volta a introdurre la possibilità per i titolari di mutuo ipotecario, di cambiare il proprio tasso variabile in fisso.
La regola si rifà ad una disposizione che era presente nel nostro ordinamento nell’anno 2012.
Infine, in merito a Opzione Donna e alle pensioni minime, si evidenziano delle novità di rilievo.
Dopo i 75 anni, la pensione minima passerà dai precedenti 525 euro a 600, e su opzione donna è ancora vivo il dibattito, in merito al quale si sta cercando di fare il punto, in raffronto alle possibilità economiche dello stato.
Sul modo di indicizzare l’assegno pensionistico, si cambia la fascia che deve essere elevata. Se prima si elevava le pensioni fino a 4 volte il valore minimo, adesso si eleverà un importo fino a 5 volte.
Quindi, si passerà da un massimo elevabile di 2.100 euro, a un massimo di 2.600 euro.