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Sinisa Mihajlovic, la malattia che sta colpendo silenziosamente sempre più persone

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Secondo le statistiche dell’AIRTUM, l’Associazione Italiana Registri Tumori, ogni anno oltre 3000 persone vengono colpite dalla leucemia mieloide acuta, una malattia altamente aggressiva che colpisce principalmente gli uomini sopra i 60 anni.

L’aggressività di questa malattia è tale da permettere la sopravvivenza solo al 35-40% dei pazienti che risultano affetti da questo tipo di tumore che si sviluppa non solo nel midollo osseo, ma anche in altre parti dell’organismo. Le cure, pur essendo molto invasive, non sempre riescono a garantire una guarigione completa nel lungo periodo.

La leucemia mieloide acuta è una neoplasia ematologica, ovvero un tumore del sangue che ha origine nel sistema linfatico, nei tessuti, nel sangue e nel midollo osseo. Questo tipo di tumore è provocato da un’alterazione presente nelle cellule del sangue che le portano a moltiplicarsi senza sosta, creando danni incontrollabili se il tumore non viene trattati immediatamente.

I fattori principali di rischio sono rappresentati dal fumo di sigaretta, dalla familiarità con la malattia, dall’esposizione a radiazioni o sostanze chimiche dannose, da alcune malattie genetiche e da terapie usate generalmente contro il cancro, tuttavia le cause sono ancora quasi completamente ignote, proprio per questo è difficile prevenirne la comparsa.

Le diagnosi, effettuate tramite gli esami come l’emocromocitometrico, la biopsia del midollo osseo, l’analisi morfologica o l’analisi molecolare, possono essere confermate anche prima della comparsa dei sintomi causati dalla Leucemia Mieloide Acuta, o LMA, che possono comprendere:

  • stanchezza
  • malessere generale
  • perdita di peso e disturbi addominali
  • dolori articolari e muscolari
  • sudorazione eccessiva, specialmente notturna
  • palpitazioni e difficoltà respiratorie

LMA: un tumore poco conosciuto difficile da curare

Paolo Corradini, presidente della Società Italiana di Ematologia (SIE) e direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha spiegato: “A oggi la terapia più efficace per molti pazienti resta il trapianto di midollo da donatore: la leucemia mieloide acuta, infatti, origina nelle cellule staminali presenti nel midollo osseo e si sviluppa molto rapidamente.”

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Corradini continua: “Succede però spesso, purtroppo, che la malattia si ripresenti dopo il trapianto. In base a diversi fattori prognostici del singolo paziente e all’aggressività della malattia, in circa la metà dei malati con leucemia mieloide acuta sottoposti a trapianto di midollo da donatore, il tumore si manifesta nuovamente a distanza di tempo.”

Sempre secondo l’esperto, esistono anche nuovi farmaci che possono essere utilizzati tuttavia non riescono sempre a garantire un risultato ottimale, specialmente per quanto riguarda le recidive del tumore, che ad oggi sono al centro degli studi dei ricercatori di tutto il mondo.