“Il 63% dei decessi erano evitabili”: la frase shock arriva dal Ministero della Salute
Secondo le statistiche delle morti avvenute in Italia, quasi 100mila persone sono decedute per cause che avrebbero potuto essere evitate attraverso un diverso stile di vita, una riduzione dei rischi ambientali o con cure più adeguate e diagnosi più veloci.
La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese dal 2017 al 2021 ha rivelato una situazione drammatica, specialmente se considerato il divario che c’è tra alcune categorie di cittadini che c’è nel Paese. Il Covid19 sembra aver avuto un impatto devastante su tutta la popolazione, tanto che anche l’aspettativa di vita è drasticamente scesa negli ultimi anni.
Durante gli anni presi in esame dalla Relazione, redatta da circa 200 esperti, l’Italia ha subito un forte calo demografico che ha portato la popolazione ad essere sempre più avanti con l’età. Un dato positivo però arriva dall’alto numero di persone che hanno oltre 100 anni le quali sono oltre 1.100, numero di gran lunga superiore a quello presente nel resto del mondo.
Prima del Covid19 , che ha arrestato l’incremento dell’aspettativa di vita, gli uomini vivevano in media 81,1 anni in media, mentre le donne anche 85,4 anni, dati che consentivano all’Italia di aggiudicarsi i primi posti per longevità della popolazione tra tutti i Paesi nel mondo.
Le rinunce alle cure durante questi anni sono di sicuro il dato più scoraggiante, soprattutto considerando che proprio quelle cure e diagnosi avrebbero potuto salvare 6 persone su 10, se effettuate in tempi utili. I motivi per le rinunce alle visite ed all’assunzione delle cure sono principalmente due: le lunghe liste di attesa ed i gravi problemi economici.
Morti evitabili in Italia, quali sono i dati del Ministero della Salute
La morte prematura al di sotto dei 75 anni ha colpito oltre 96mila persone nel 2019, evidenziando un importante divario tra i sessi, infatti la mortalità degli uomini è tripla rispetto a quella delle donne. Questa disuguaglianza è anche presente tra le Regioni d’Italia, il numero di morti è molto più alto nel Sud e nelle Isole, mentre nel Nord ed al Centro la situazione sembra essere migliore.
Secondo i dati riportati nel documenti, le principali cause di morte sono legate allo stile di vita scorretto, alle attività lavorative a rischio, ai fattori ambientali ed alla rinuncia alle cure e visite. Tutte queste componenti hanno portato all’insorgere di:
- Tumore al polmone
- Tumore al fegato
- Cardiopatie ischemiche
- Tumore al seno
Queste condizioni si sarebbero potute evitare tramite una diagnosi precoce della malattia e la rispettiva assunzione delle giuste cure, così come la condotta di uno stile di vita sano avrebbe potuto contribuire notevolmente alla diminuzione della loro comparsa.