Il governo Meloni stanzia 40 milioni di euro per sbloccare il bonus colonnine elettriche dedicato ai privati.
Il bonus colonnine, permetterà ai privati di diventare indipendenti per la ricarica dell’automobile con un esborso di denaro davvero minimo.
Si potrà adeguare il proprio impianto elettrico alla ricarica dell’auto elettrica, con un bonus che copre fino all’80% della spesa.
Il massimo della spesa potrà essere di 1.500 euro, e si parla già di prorogare il bonus colonnine per il 2024.
Vediamo dunque come funziona il bonus colonnine elettriche, e quanto permetterà di risparmiare sull’adeguamento del proprio impianto elettrico al cittadino che lo richiederà.
L’iniziativa deve essere considerata insieme alla sperimentazione Arera che, fino al termine del 2023, permette anche di avere l’adeguamento della potenza utile per effettuare la ricarica domestica dell’automobile a un costo inferiore.
La sperimentazione Arera, in particolare, permette l’aumento della potenza del proprio contatore da 3.5 kW a 6 kW, e se ne potrà usufruire nella fascia f23, che comprende gli orari notturni e i giorni festivi.
Nella delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente n. 541 vengono indicati tutti i tipi di colonnine elettriche che permettono di fruire di questo grande beneficio.
La domanda per ottenere l’agevolazione andrà presentata direttamente sul sito internet del Gestore dei Servizi di Energia Elettrica. Nell’area per la richiesta del bonus bisogna accedere tramite Spid e compilare il form predisposto. In seguito, il GSE completerà l’intera procedura, senza obbligare il richiedente a lunghe trafile burocratiche e ulteriori perdite di tempo.
In merito al costo dell’installazione, un’indagine sui costi dell’installazione della colonnina elettrica ci dice che si spenderà una media di 1300 euro.
Dopo aver ottenuto il bonus, la spesa verrà coperta all’80%, e il proprietario dell’auto elettrica sborserà soltanto una somma di 260 euro circa.
Nel 2021, la maggior parte delle richieste per l’adeguamento della propria rete elettrica alla ricarica dell’automobile sono state effettuate nel nord Italia, area del nostro paese in cui sono più diffusi i veicoli elettrici in generale.
In particolare, in Lombardia sono state effettuate oltre 500 richieste, e queste costituiscono il 60% sul totale di domande effettuate dagli italiani.
In questo modo chi ha un’automobile elettrica e ha bisogno di un punto di ricarica domestico, riesce a diventare del tutto autonomo nella ricarica del proprio veicolo, e l’esborso di denaro che dovrà sostenere, come è stato illustrato in precedenza non rappresenta una spesa insostenibile.