L’IMU è in scadenza, anche tu sei tra i fortunati che non dovranno più pagarla?
L’IMU è la tassa obbligatoria per tutte quelle persone che sono proprietarie di immobili, terreni o aree fabbricabili. L’imposta, di natura patrimoniale, esclude alcune categorie di italiani dal pagamento, alcune delle quali potranno addirittura chiedere un rimborso.
La Corte Costituzionale ha recentemente emesso una sentenza che permette a molte persone di non pagare questa imposta, tra le quali sono incluse le coppie sposate che hanno residenze in case diverse. Ecco una lista delle novità più importanti apportate all’IMU e chi può evitare di pagare la tassa dal 2023 in poi.
A Dicembre è prevista la scadenza della seconda rata dell’IMU, l’Imposta Municipale Propria stabilita nel 2011 dal governo Monti, che fino al 2013 ha incluso nel pagamenti anche le prime case. Quest’anno le cose sono ulteriormente cambiate grazie alle sentenze della Corte Costituzionale.
Più precisamente nel 13 Ottobre 2022 la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza in cui definiva illegittima una norma che era stata inserita nel primo testo dell’IMU, nel 2011. Questa norma, rimasta invariata fino a due mesi fa, non consentiva alle coppie sposate di godere della doppia esenzione, qualora abitassero in case differenti.
Ad emettere la sentenza numero 209 è stata l’incredibile disparità che si era creata tra le coppie sposate e le coppie non unite legalmente, le quali se in possesso di due case potevano non pagare l’IMU, mentre con il matrimonio e l’unione della coppia scattava la validità della tassa sulla seconda casa, anche nel caso in cui le persone abitassero in immobili diversi.
Chi non dovrà più pagare l’IMU in scadenza a Dicembre
La sentenza emessa il 13 Ottobre impedisce quindi che dopo il matrimonio “scatti” automaticamente la richiesta dell’IMU su una delle due abitazioni dei coniugi ed in più, chiunque si sia trovato nelle condizioni di dover pagare la tassa pur abitando nella casa potrà richiedere il rimborso dal proprio comune per i pagamenti effettuati negli anni precedenti.
Per approfittare di questa condizione ovviamente dovranno essere soddisfatti alcuni requisiti, infatti bisognerà provare che la casa sia davvero abitata durante i periodi dell’anno, fornendo bollette delle utenze con consumi reali e scegliendo un medico di base. I comuni dovranno poi occuparsi di controllare attivamente tutta la documentazione fornita.
La stessa sentenza della Corte Costituzionale ha anche stabilità delle novità per le attività, infatti l’esenzione del saldo 2022 verrà garantita a tutti quei proprietari che risultano essere anche i gestori delle attività che comprendono teatri, sale per concerti o spettacoli, che hanno subito gravi perdite durante gli anni di lockdown dovuti alla pandemia di Covid19.