Pensione, bastano 5 anni di contributi: chi sono i fortunati

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Pensione casalinghi: la previdenza su misura per chi si prende cura della famiglia e di tutte le incombenze domestiche.

Esiste un fondo creato dal nostro legislatore per tutti quelli che svolgono lavori non pagati, derivanti dalla cura di soggetti presenti nella propria famiglia.

È il Fondo Casalinghi INPS, che permette a chiunque abbia almeno 16 anni, fino a 65 anni, di iscriversi e versare i propri contributi ai fini pensionistici.

Anche le persone che si occupano delle incombenze domestiche e della famiglia senza contratto lavorativo possono richiedere l’iscrizione all’INAIL, a patto che abbiano dai 18 ai 65 anni.

Pensione casalinghi: come iscriversi al fondo

Al fondo ci si può iscrivere purché non si svolga attività lavorativa autonoma o dipendente. Se si dovesse svolgere un’attività lavorativa in particolare, infatti, occorre effettuare l’iscrizione all’ente preposto per la propria categoria, ovvero alla propria cassa previdenziale.

Col fondo Casalinghi basteranno 5 anni di contributi per andare in pensione, e 57 anni di età anagrafica.

Per aderire al fondo casalinghi, bisogna compilare domanda sul sito dell’INPS, accedendo al sito tramite le proprie credenziali SPID o CIE. In alternativa, ci si potrà rivolgere anche a un qualsiasi Centro di Assistenza Fiscale CAF per ottenere assistenza nella compilazione della domanda.

Una volta eseguite le istruzioni presenti nell’apposita area del sito, la domanda verrà trasmessa e verrà emessa una ricevuta di avvenuta trasmissione della domanda.

Trascorrerà del tempo perché l’INPS si pronunci sull’esito della domanda, e se questa dovesse avere esito negativo, arriverà una raccomandata a/r al proprio indirizzo di residenza.

Accolta la domanda, si potranno iniziare a versare dei contributi su base mensile.
La scelta dell’importo contributivo da versare mensilmente sarà libera, ma per ottenere un minimo di copertura bisognerà versare almeno 25,82 euro al mese.

Moltiplicato 12 mesi, e quindi un anno, si capisce che il minimo da versare nell’arco temporale considerato è 309,84 euro.

Si sottolinea che un versamento di importo minimo così determinato, difficilmente potrà garantire un assegno pensionistico dignitoso per chiunque, quindi la somma mensile versata dovrà essere più elevata.

Cosa succede se non verso i contributi a fine mese?

Non c’è una scadenza precisa per il versamento dei contributi, infatti questi potranno essere pagati tanto alla fine del mese, quanto durante l’anno.

In ogni caso, bisognerà maturare un importo totale del proprio assegno pensionistico pari a 1,2 volte il proprio assegno sociale.

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Se non si dovesse raggiungere il trattamento minimo pensionistico, che consiste dell’assegno sociale incrementato del 20%, bisognerà attendere il proprio 65° anno anagrafico per andare in pensione.