Ritirati alcuni prodotti sott’olio: l’allarme del Ministero della salute
Ritirate alcune conserve di pesce molto diffuse: attenzione a questi prodotti sott’olio.
Il prodotto, a marchio Mareblu, riguarda alcune tra le conserve più amate dagli italiani.
Sì tratta dei filetti di acciughe in olio d’oliva e in olio Extravergine d’oliva Mareblu, ritirati dagli scaffali di molti supermercati negli scorsi giorni.
Ritirati dal commercio filetti Mareblu: i dettagli
Il prodotto viene commercializzato a nome della società Mareblu s.r.l., ma è prodotto dal Gruppo Conoscrio Compagnia Americana de Conservas S.A.C.
Per identificare lo stabilimento bisogna fare riferimento alla sede di Sector Mogote Grande s/n San Andreas, Ica, in Perù. Il marchio per identificare lo stabilimento è P184 – AND – CMAE.
Per identificare la merce ritirata bisogna vedere i numeri di lotto.
In particolare, sono stato ritirati i filetti di acciughe Vero Sapore in olio extravergine d’oliva con numero di lotto:
- 0000368375, da consumarsi entro il 12/10/2023;
- 0000357182, da consumarsi entro il 15/09/2023.
E inoltre, sono stati anche ritirati i Filetti di acciughe classici in olio d’oliva con numero di lotto:
- 0000368373;
- 0000364577;
- 0000357181.
Questi lotti ritirati scadranno l’8/10/2023 e il 14/09/2023.
Per quanto riguarda il peso del prodotto ritirato, bisogna fare riferimento a quello netto e a quello netto sgocciolato. In particolare, quello netto è pari a 90 g. mentre quello netto sgocciolato, 48 g.
Il motivo del ritiro
L’avviso di non consumare i predetti lotti proviene direttamente dal Ministero della Salute.
In particolare, il ministero raccomanda di restituire i prodotti così individuati al negozio che li ha venduti, anche se non si possiede più lo scontrino dell’acquisto. Anche senza ricevuta d’acquisto verranno comunque rimborsati gli importi spesi per comprare il prodotto.
Le motivazioni del ritiro vanno ricercate nell’avviso pubblicato sul sito del ministero della salute, in cui si legge che i lotti indicati sopra potrebbero contenere un livello di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge.
Alimenti che contengono molta istamina: quali rischi si corrono
I sintomi più fastidiosi che possono insorgere dopo aver assunto cibi con elevata presenza di istamina vanno dalle palpitazioni a un marcato rossore in viso.
L’istamina aumenta il proprio livello nei cibi conservati male, che accelera il loro processo di deterioramento.
Per fare un esempio, si pensi alla carne o al pesce lasciati fuori dal frigorifero per molto tempo.
Oltre ai sintomi su citati, dopo aver assunto cibi con elevati livelli di istamina si può avere mal di testa, spossatezza, vampate di calore, vomito e nausea.