Recentemente è stata trovata una funzione estremamente utile che deriva da un medicinale usato generalmente per trattare i disturbi legati al fegato. Questa scoperta casuale potrebbe cambiare radicalmente il modo di combattere il Covid19 e le sue varianti.
Ora che Dicembre è inoltrato ci si avvicina sempre di più al picco di contagi che è previsto per fine Dicembre ed inizio Gennaio, proprio durante il periodo festivo, in cui le persone, prese dal contesto felice ed informale, si rilassano e perdono di vista le più famose norme anti-contagio, ampiamente descritte durante il periodo del lockdown.
La scoperta, del tutto casuale, potrà finalmente porre fine ai contagi del Covid che negli ultimi giorni sta tornando ad un livello preoccupante, soprattutto considerando anche il fatto che ormai i sintomi risultano essere così assimilabili a quelli dell’influenza che sempre meno persone si fanno il tampone per assicurarsi della fonte dei sintomi.
Gli esperti stimano che per il periodo natalizio i contagi del Covid saranno circa 90mila al giorno, mentre l’influenza circa 80mila, andando a sovrapporre una situazione di virus che possono arrivare a causare molti danni, soprattutto per le persone fragili che non hanno una copertura vaccinale né contro il Covid né contro l’influenza tradizionale.
La variante dell’ultimo periodo si chiama Cerberus ed è, insieme a Gryphon e all’Omicron5 il principale protagonista dei contagi di tutta Europa, sin dal periodo di Ottobre, alzando notevolmente l’indice di contagio ed il numero di ospedalizzati che lamentano difficoltà respiratorie e dolori al petto, alla gola, stanchezza e persino perdita del gusto e dell’olfatto.
Sulla rivista Nature è stato pubblicata la documentazione che testimonia la scoperta effettuata da Teresa Brevini, una ricercatrice italiana che lavora nell’università di Cambridge. Il farmaco Udca, usato per trattare i disturbi del fegato, è risultato molto efficace nella prevenzione contro il Covid 19.
Ernesto Carafoli, del Politecnico di Zurigo, ha dichiarato all’ANSA: “‘attuale convivenza con Covid-19 non è accettabile, è una sorta di tregua armatà, perché non esclude l’insorgenza di varianti più patogene del virus. Questa ricerca risponde bene alla necessità di mettere completamente fuori combattimento il virus e l’idea alla base è quella giusta.”
L’esperto ha aggiunto: “Tuttavia manca una strategia generale, perché non ci possiamo basare solo su una molecola, specie se guardiamo al futuro. Quello che ci serve è una banca-dati con miliardi di molecole per affrontare non solo la pandemia attuale, ma quelle future”