Per le tredicesime mensilità di quest’anno, è previsto un leggero aumento di importo, grazie soprattutto al riconoscimento del bonus contributi. Ma attenzione a controllare questi importanti dettagli in busta paga.
Il tanto atteso momento delle tredicesime mensilità è finalmente arrivato e per molti, gli importi dei cedolini, seppur di poco, saranno più ricchi. Questo, soprattutto, per effetto del bonus contributi, vale a dire, lo sgravio del 2 per cento, previsto per i lavoratori con importo imponibile lordo previdenziale pari o inferiore a 2.692 euro. Però, c’è un particolare in busta, al quale è importante prestare attenzione, al fine di non correre il rischio di percepire un importo più basso rispetto a quello spettante.
È la stessa INPS, attraverso il messaggio numero 4009 del 7 novembre a specificare che in caso di importo di tredicesima pari o inferiore a 2.692 euro e liquidazione successiva al primo luglio 2022, il bonus contributi, quindi, lo sgravio al 2%, va riconosciuto per intero su tutti i ratei maturati.
In altre parole, anche se fino a luglio lo sgravio era calcolato allo 0,8%, in presenza di un cedolino con importo pari o inferiore a 2.692 euro, il datore di lavoro dovrà riconoscere al proprio dipendente lo sgravio al 2% per tutto il periodo. Dunque, anche per i mesi che vanno da gennaio a giugno, quando lo sgravio contributivo era dello 0,8%.
Dunque, ai blocchi di partenza tredicesime mensilità leggermente lievitate, per i lavoratori con un cedolino di importo fino a 2.692 euro, ai quali dovrà essere riconosciuto il cosiddetto bonus contributi, ovvero lo sgravio sui contributi pari al 2% per l’intero anno.
Ciò significa che, ad una tredicesima di importo pari a 2 mila euro lordi, sarà applicata una aliquota contributiva pari al 7,19% anziché del 9,19%. Che a conti fatti, significa versare 143,80 euro di contributi anziché 183,80 euro, con un conseguente ritocco al rialzo sulla tredicesima di circa 40 euro, senza considerare Irpef e addizionali. Insomma, un piccolo incremento che, però, di questi tempi può fare piuttosto comodo.
Per cui, è importante prestare molta attenzione ai particolari che in busta paga indicano la corretta applicazione dell’aliquota per l’intero anno, da parte del proprio datore di lavoro. Fare questo controllo non è affatto un’operazione difficile, infatti, basta dare un’occhiata alle informazioni fiscali e previdenziali, di norma, riportate nella terza sezione della busta paga, la parte finale. In alternativa, è possibile consultare il proprio commercialista o il centro di assistenza fiscale di fiducia.