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Utilizzo Pos obbligatorio: il clamoroso dietrofront del Governo, cosa cambierà

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Tira aria di cambiamento in merito all’utilizzo obbligatorio del pos, per cifre al di sotto dei 60 euro. Ecco cosa potrebbe succedere.

La notizia era nell’aria già da un po’, ma recentemente è stata confermata proprio dalla neo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Durante una diretta Facebook, dove ha parlato soprattutto riguardo la nuova manovra finanziaria 2023, ed ha espresso tutta la sua soddisfazione in merito all’innalzamento del tetto sull’uso del contante a 5 mila euro, la leader di Fratelli d’Italia ha dedicato parte del suo tempo anche per offrire maggiori dettagli e chiarimenti in merito alle soglie minime previste per l’utilizzo del pos obbligatorio per esercenti e professionisti. Annunciando, che l’importo minimo, potrebbe presto cambiare.

Del resto, la nuova squadra di Governo aveva già lanciato un segnale piuttosto forte in merito, fissando con la legge di Bilancio, lo stop alle multe per tutti commercianti e gli esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici di importo inferiore ai 60 euro. Tuttavia, restano ancora dei dubbi su come potrebbe cambiare il limite del pos obbligatorio, anche in vista dell’interlocuzione con l’Unione Europea. Cosa sta per cambiare?

Utilizzo Pos obbligatorio: l’inversione di marcia della Premier Meloni, ecco cosa sta per cambiare

Con l’approvazione dello stop alle multe per gli esercenti ed i professionisti che rifiutano i pagamenti elettronici al di sotto dei 60 euro, il nuovo Governo di Giorgia Meloni, aveva già lanciato un forte segnale. Ma di recente, attraverso la sua ultima diretta Facebook, la Leader di Governo ha apertamente approvato la scelta di eliminarne l’obbligo per i commercianti, di accettare l’uso di carte e bancomat per il pagamento di importi inferiori a 60 euro. Cifra che, ad ogni modo, resta comunque indicativa al momento, giacché le cose potrebbero cambiare in seguito all’interlocuzione con l’Unione Europea.

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Allo stato attuale, l’ipotesi più accreditata è che l’importo della soglia minima, possa essere ridotto e che torni a 30 euro, proprio come era stato scritto nero su bianco sulla prima bozza della Legge di Bilancio.  Anche se non è da escludere del tutto, che si possa raggiungere un accordo anche a 40 euro.

Insomma, a questo punto,  resta solo da capire come la questione sarà gestita durante l’interlocuzione con l’Unione Europea. Se Bruxelles accetterà quanto proposto in manovra oppure chiederà di mantenere l’obbligo per tutti i tipi di transazione, anche quelli di importi da pochi euro. Intanto aspettiamo, e proprio come sottolinea la neo Presidente del Consiglio “Vedremo come andrà a finire”.