Nonostante le richieste della Caritas e dell’Europa, il Governo ha deciso di abolire del tutto il Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024, ci sono però alcune persone che potrebbero perderlo molto prima, senza avere la possibilità di effettuare una nuova richiesta in futuro.
Per godere dei vantaggi del Reddito di Cittadinanza si devono necessariamente soddisfare alcuni rigidi requisiti, come ad esempio il reddito totale annuo al di sotto di una certa soglia o il valore del proprio patrimonio che non raggiunga il tetto massimo imposto. L’INPS da Gennaio potrebbe decidere di non assegnare l’RdC ad alcuni nuclei familiari.
La misura del Reddito di Cittadinanza è rimasto attivo dal 2019, ad oggi però risulta avere i giorni contati, soprattutto per coloro i quali non presenteranno il nuovo documento richiesto o per chi, a seguito dei controlli, non soddisferà più i requisiti richiesti dal Governo e dall’INPS, che si occupa delle procedure di monitoraggio ed erogazione dei fondi.
Anche se la Meloni ha annunciato l’eliminazione del Reddito nel 2024 per tutti, secondo le norme vigenti i beneficiari attuali devono presentare la nuova Dsu così da ottenere un ISEE aggiornato e pronto per essere rinnovato. A Gennaio quindi tutti coloro che presenteranno il documento e risulteranno in assenza di un miglioramento economico potranno continuare a ricevere gli assegni mensili.
La Legge di Bilancio 2023 sembra inoltre essere molto più stringente sulle richieste, infatti chi non comunicherà all’INPS la lista dei propri redditi e patrimoni entro il 31 Gennaio 2023, perderà totalmente il diritto alla ricezione del sostegno, quindi da Febbraio non riceverà più alcuna ricarica.
I cittadini che nel 2021 avranno superato i requisiti importi dal Governo si ritroveranno nelle condizioni di non poter più godere della misura, infatti presentando l’ISEE aggiornato si può rischiare di:
Per tutte le persone che invece potranno ancora ricevere il Reddito di Cittadinanza, la Meloni ha stabilito che dovrà necessariamente seguire delle nuove direttive, infatti per non perdere l’assegno dovrà: