Stufetta elettrica: quale stufetta a basso consumo acquistare per risparmiare sul costo della bolletta elettrica?
In un periodo di generale rincaro dei prezzi dell’energia, una stufetta elettrica a risparmio di energia potrebbe diventare un ottimo alleato contro il caro vita.
In questo caso, il pensiero di tutti va subito ai termoconvettori, stufette elettriche molto usate e altrettanto dispendiose. Nel corso dell’articolo paragoneremo l’impiego di energia di un termoconvettore con resistenza elettrica da 2.000 watt con quello di una stufetta elettrica a basso consumo molto interessante, che potrebbe farvi risparmiare un bel po’ di soldi.
Se parliamo di stufe elettriche, prendiamo in considerazione il termoconvettore. esso è un particolare tipo di elettrodomestico portatile dalle dimensioni contenute, che funziona con una resistenza alimentata dall’elettricità. La resistenza, in maniera molto simile a un phon, si riscalda, e delle ventole poste dietro a essa spostano il calore direzionandolo nell’ambiente circostante.
L’effetto che si crea è denominato “Effetto Joule”, e l’ambiente in cui la stufetta funziona viene riscaldato per convenzione.
Il meccanismo di funzionamento della stufa elettrica permette di riscaldare in un tempo molto breve delle stanze di piccola o media dimensione.
In merito ai consumi, bisogna precisare che la maggior parte dei termoconvettori in commercio presenta un termostato che serve a bloccarne il funzionamento una volta che si raggiunge la temperatura desiderata nell’ambiente circostante.
Può capitare che delle stufette elettriche abbiano anche un timer che permette il loro funzionamento in determinati momenti della giornata.
Utilizzare questi mezzi per regolare il loro funzionamento permette di risparmiare non poco sul costo della bolletta, che in ogni caso risente molto del loro utilizzo.
Infatti, il consumo previsto per ogni stufetta, dipende dalla propria potenza nominale.
Normalmente, un termoconvettore ha una potenza nominale che va dai 2.000 ai 3.000 watt.
Una stufetta da 2.000 watt consumerà sui 2 kWh, quindi, se questa rimarrà accesa per due ore, il consumo stimato sarà di 4 kWh.
Se prendiamo in considerazione il costo dell’energia elettrica di Dicembre 2022, esso è stato determinato dall’ARERA nel mercato tutelato in 0,521 €/kWh. Questo valore fa riferimento alla Fascia F1, quella a maggior dispendio economico, ma scende di soli 2 centesimi nella fascia F23, che riguarda le ore notturne e i festivi.
Se moltiplichiamo questo valore per i kWh necessari in due ore di utilizzo, il suo consumo costerà almeno 2 euro per due ore, che moltiplicati per trenta giorni fanno 60 euro.
Di fronte a un costo così alto, se parliamo di termoconvettori, in molti potrebbero storcere il naso. Un peso di 60 euro in bolletta, infatti, non è di certo poca cosa.
A questo proposito, bisogna precisare che le alternative meno dispendiose al termoconvettore ci sono, e sono i radiatori a olio.
Un radiatore a olio De Longhi, ad esempio, arriva a consumare soltanto 500 watt a potenza massima, e con questo particolare elettrodomestico è possibile riscaldare una stanza della grandezza di 10 mq.
Il costo del riscaldamento di una piccola stanza, in questo caso viene ridotto sensibilmente, dal momento in cui, a fronte di una spesa di 2 euro per 2 ore di utilizzo del termoconvettore da 2.000 watt, il radiatore a olio consumerà soltanto 0,52 centesimi di euro.
Questo dato, riferito dunque a 1 kWh di potenza assorbita, moltiplicato a 30 giorni di utilizzo, diventerà di soli 15 euro. Un bel risparmio questa preziosa stufetta elettrica, vero?