I grandi esclusi dalla rottamazione di Gennaio, un requisito farà arrabbiare
La rottamazione è uno dei momenti più attesi dagli italiani dato che tantissime cartelle esattoriali verranno completamente cancellate, peccato però che per fare parte della maxi-sanatoria i debiti debbano rispettare alcuni requisiti piuttosto rigidi.
Il Decreto Fiscale, ovvero l’atto in cui il Governo stabilisce le politiche finanziarie, fiscali e di tassazione che saranno valide a partire dal 1° Gennaio 2023, contiene tutte le misure che interesseranno il popolo italiano. Tra queste compaiono anche quelle inerenti alla Rottamazione Quater, in cui viene spiegata sia la rottamazione che l’annullamento dei piccoli debiti.
La sanatoria avrà lo scopo di liberare l’Agenzia delle Entrate da tutti quei crediti considerati inesigibili, ovvero i debiti per cui costerebbe molto di più avviare le procedure di notifica rispetto all’effettivo importo recuperabile. Una delle notizie molto gradite dalle persone riguarda proprio la procedura automatica con cui verrà effettuata la rottamazione.
I debitori infatti non dovranno preoccuparsi di presentare alcuna domanda, dato che i debiti verranno cancellati d’ufficio, liberando l’Agenzia delle Entrate di un numero molto elevato di pratiche insolute. Come si può leggere nel Decreto Fiscale il Governo ha intenzione di dividere la Rottamazione Quater in due procedure ben distinte ed ugualmente utili.
Il condono dei debiti sarà valida esclusivamente per le cartelle inferiori a 1000 euro, compresi di sanzioni, interessi ed importo lordo. I debiti però, per poter essere compresi nella procedura, dovranno essere stati affidati dalle società, dagli enti o dalle Pubbliche Amministrazioni, all’Agenzia delle Entrate (ex Equitalia) dal 1° Gennaio 2000 al 31 Dicembre 2015.
Rottamazione 2023, quali debiti saranno inclusi e quali no
I debiti superiori ai mille euro subiranno un trattamento diverso, infatti potranno essere inclusi nella rottamazione, che prevede l’applicazione di uno sconto su sanzioni ed interessi e la possibilità di un pagamento dilazionato che può raggiungere anche le 18 rate trimestrali che cominceranno a Luglio 2022 e termineranno z Novembre 2027.
I debiti che potranno essere rottamate dovranno essere comprese tra Gennaio 2020 e Giugno 2022 però non potranno mai includere gli insoluti che non sono ancora diventati cartelle esattoriali, procedura per il quale bisogna attendere 24-48 mesi. I fondi acquisiti da queste misure serviranno per il finanziamento delle misure previste dal Governo.
Inoltre la rottamazione ed il condono non potrà mai includere i debiti derivati da aiuti di Stato illegittimi, le sanzioni penali, gli importi derivanti da sentenza di condanna della Corte dei Conti e le sanzioni differenti da quelle tributarie e contributive, quindi è bene controllare il proprio stato fiscale per conoscere la natura dei propri debiti.