Cura dei tumori gastrointestinali con gli immunoterapici: adesso cambia tutto
Tumori gastrointestinali: la cura con la chemioterapia non è più l’unica possibile.
L’AIFA ha annunciato che è possibile combinare la Chemioterapia tradizionale e l’immunoterapia.
Ma quali benefici si potranno avere dall’effetto combinato delle due terapie? Risponderemo a questa domanda nel corso dell’articolo, e poi ci soffermeremo sui modi per prevenire i tumori del tratto gastro-intestinale.
Con l’immunoterapia il trattamento diventa più efficace
I tumori gastrointestinali potranno essere trattati coi farmaci immunoterapici. L’AIFA ha autorizzato l’utilizzo dell’immunoterapico antitumorale Nivolumab, seguito da due indicazioni specifiche:
- Possibile combinare chemioterapia e Nivolumab negli adenocarcinomi esofago-gastrici;
- Possibile l’immunoterapia in seconda linea per trattare il tumore al colon-retto.
Se si è affetti da adenocarcinomi gastroesofagei, identificati come tumori allo stomaco, all’esofago e alla giunzione gastro-esofagea, si può dare la possibilità ai pazienti di avere un’alternativa efficace. L’immunoterapia col Nivolumab potrà essere associata alla chemioterapia, e questa sarà capace di migliorare la sopravvivenza libera da progressione, e quella globale.
Soprattutto nella sopravvivenza libera da progressione, ossia il periodo in cui un malato di cancro rimane stabile nella sua condizione, è stato rilevato che l’effetto combinato fra la chemioterapia e il Nivolumab aumenta la sopravvivenza a 8,1 mesi, contro i 6,1 del trattamento tradizionale.
I soggetti che possono avere il trattamento con immunoterapici e chemio
L’efficacia del trattamento è stata verificata soltanto coi pazienti che esprimono il PD-L1 combined positive score (CPS) maggiore o uguale a 5.
Secondo il professore Stefano Cascinu, direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, il 60% dei pazienti in cura con la combinazione tra immunoterapici e Chemioterapia ha avuto una risposta obiettiva, mentre nei pazienti trattati con la sola Chemio, la medesima risposta si è avuta soltanto nel 45% dei casi.
Inoltre, il 13% dei pazienti trattati con la terapia combinata ha ottenuto delle risposte complete.
Secondo il professore, questo dato fa sperare nei benefici a lungo termine dell’immunoterapia.
Inoltre, questo apporto terapeutico è in grado di aumentare molto la qualità della vita del paziente.
Infine, per il cancro al colon retto, l’AIFA ha anche approvato l’uso di altri due immunoterapici combinati: l’Ipilimumab e il Nivolumab. Essi potranno essere somministrati dopo una chemioterapia a base di fluoropirimidine.
Lo stile di vita può incidere sullo sviluppo di tumori gastrointestinali
Se nello sviluppo dei tumori la familiarità è importante, anche uno stile di vita legato ad eccessi sul cibo e alla mancanza di movimento possono contribuire allo sviluppo di neoplasie maligne al tratto gastroenterico.
Quello che occorre evitare è innanzitutto l’alcol in eccesso, il fumo della sigaretta, il consumo smodato di carni rosse, grassi, farine e zuccheri raffinati.
A questo si aggiunge l’obesità, che fra l’altro è spesso indotta dai fattori appena citati, e la sedentarietà.
Inoltre, per quanto riguarda il cancro allo stomaco, un fattore che incide molto sul suo sviluppo è la presenza dell’Helicobacter Pylori.
Si consiglia dunque, qualora siate costantemente afflitti da bruciori di stomaco, di effettuare una gastroscopia con biopsia per verificarne la presenza, e procedere alla cura. Questo potrebbe salvarvi dallo sviluppo futuro di un tumore allo stomaco.