Tredicesima in arrivo a dicembre per tutti ma buona parte tornerà indietro: il triste motivo
La tredicesima sta per arrivare e, quella che inizialmente rappresentava una somma assegnata ai dipendenti e pensionati affinché si potessero effettuare più acquisti durante il periodo festivo, oramai ha cambiato totalmente utilizzo.
Dicembre è di sicuro uno dei mesi più attesi dai lavoratori e pensionati, in quanto la gratifica natalizia ha da sempre dato respiro alle famiglie e mai come quest’anno sarà utile per provvedere al pagamento di tasse, bollette e spese arretrate. La Cgia di Mestre ha effettuato uno studio dall’esito davvero triste per tutto il Paese.
La tredicesima, conosciuta anche come gratifica natalizia, era una elargizione volontaria di denaro da parte dei datori di lavoro che veniva destinato ai dipendenti, per premiarli del duro lavoro svolto durante l’anno e per garantire un potere di acquisto maggiore durante il periodo festivo.
Divenuta obbligatoria nel 5 Agosto 1937 per volontà di Mussolini, la tredicesima mensilità rappresenta una somma di denaro “extra” che riveste una grande importanza sull’andamento dei consumi nel mese di Dicembre, aumentando gli acquisti di regali, oggetti costosi e viaggi. Oggigiorno purtroppo però non è più così, almeno secondo la Cgia di Mestre.
La crisi economica che non vuole mollare la presa sull’Italia da ormai molto tempo ha obbligato le famiglie italiane a limitare le spese al minimo sindacale, dato che inflazione, aumenti dei prezzi e pessime condizioni lavorative hanno azzerato il potere di acquisto delle persone, le quali dovranno destinare il 25% della tredicesima in tasse.
Lo studio dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese
L’organizzazione sindacale ha effettuato uno studio legato all’uso che verrà fatto della tredicesima da parte di pensionati e lavoratori i quali otterranno le somme a partire da Giovedì 1° Dicembre. Secondo i dati, le gratifiche natalizie raggiungeranno il valore di ben 47 miliardi di euro, 11,4 dei quali però torneranno direttamente allo Stato.
I soldi che arriveranno nei conti dei nuclei familiari infatti saranno principalmente usati per il pagamento delle spese quotidiane come bollette, mutuo, affitto e per mettersi in pari con i pagamenti in scadenza, come l’IMU o per pagare le rate di eventuali cartelle esattoriali che non rientreranno nella pace fiscale prevista per il 2023.
Sempre secondo la Cgia di Mestre, 10 anni fa gli acquisti natalizi arrivavano a raggiungere i 20 miliardi di euro per tutta l’Italia, mentre per quest’anno sono previsti appena 9,5 miliardi di euro, un dato davvero triste, considerando che la maggior parte delle persone possono permettersi gli acquisti solo grazie agli sconti offerti ad esempio dal Black Friday.