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Restituzione Assegno Unico, sembra impossibile ma è vero: cosa reclama l’Inps

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Alcuni titolari di assegni unico universale dovranno restituire degli importi indebitamente ricevuti. Ecco chi sono gli sfortunati soggetti.

L’Assegno unico è la misura adottata dal 2019 introdotta dal Governo Conte, in favore delle famiglie con figli a carico. Il sussidio è riconosciuto a tutte le famiglie, per questo detto universale, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento di 21 anni di età. Stando, però, alle ultime notizie giunte dall’Istituto di Previdenza Sociale, pare che alcune famiglie dovranno rimborsare parte delle somme ricevute. Ecco chi sono i soggetti sfortunati e perché dovranno rimborsare l’Assegno Unico Universale.

Il beneficio dell’assegno unico, viene riconosciuto a tutte le famiglie. Anche se in maniera diversa. Ad influire sugli importi degli assegni, innanzitutto, il modello ISEE ed il numero di figli. Infatti, sono previste delle maggiorazioni ad esempio per i nuclei familiari composti da tre o più figli, oppure, in presenza di figli affetti da disabilità.

In più, a partire dal prossimo gennaio 2023, il sussidio subirà un ulteriore ritocco al rialzo. Passando dagli attuali 175 euro, riconosciuti per l’importo massimo, a 260 euro. In più, anche il tetto della soglia ISEE sarà rivisto, aumentando la platea di beneficiari di importo massimo. Questo per adeguare l’assegno ricevuto al costo della vita, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento.

Tuttavia, secondo recenti controlli dell’INPS, pare che a causa di alcune anomalie nelle comunicazioni, alcuni titolari di assegno unico dovranno restituire delle somme indebitamente percepite.

Assegno unico: chi deve restituirlo

Stando agli accertamenti effettuati dall’Istituto di Previdenza Sociale, alcuni beneficiari di assegno unico universale, dovranno provvedere a restituire parte degli importi erroneamente accreditati dall’ente. Proprio come nel caso di alcune famiglie monoparentali, dove entrambi i genitori lavorano, che hanno indebitamente ricevuto una maggiorazione pari a 30 euro mensili.

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Pertanto, i titolari del sussidio interessati dovranno restituire le somme indebitamente ricevute. Per quanto riguarda il rimborso delle somme percepite per errore, esso avverrà in maniera automatica da parte dell’INPS. In altre parole, gli importi eccedenti ricevuti per errore, saranno trattenuti direttamente sulle prossime mensilità.

Infine, ricordiamo che per chi volesse verificare l’aggiornamento degli importi dell’Assegno Unico, potrà farlo visitando il sito ufficiale dell’INPS, scegliere sezione MyINPS > Assegno Unico. In più, per chi ancora ne avesse necessità, ricordiamo che per fare domanda di assegno unico universale è necessario collegarsi al sito INPS attraverso identità digitale (SPID) almeno di livello 2. In alternativa, può essere utilizzata CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale Servizi). Per chi non fosse particolarmente pratico di tecnologie, c’è la possibilità di rivolgersi ad enti di patronato oppure contattare il call center INPS.