Andare in pensione a 62 anni permetterebbe a tantissime persone di avere decisamente più tempo libero, anche perché si anticipa di ben 5 anni la classica età attualmente imposta come limite. Dal 2023 sarà possibile smettere di lavorare prima sfruttando diverse misure.
Il nuovo governo di centrodestra, che ha da sempre avuto un occhio attento sulle pensioni e sulle pensioni minime, garantirà a circa 50mila persone di andare in pensione nel 2023 a 62 anni, purché vengano soddisfatti alcuni requisiti presenti nelle misure, così da poter godere di un assegno mensile e più tempo libero a disposizione.
La Meloni ha da poco presentato la bozza della Legge di Bilancio del 2023, la quale dovrà ottenere l’approvazione da parte sia della Camera dei Deputati che del Senato, il 30 Novembre 2022. All’interno del testo, consultabile online gratuitamente, si possono notare diversi punti che interessano pensioni e pensionati.
Nella bozza è possibile vedere come per il prossimo anno verranno confermate e prorogate le misure “Opzione donna”, che riceverà solo alcune modifiche e l’ “Ape Sociale”. Una nuova importante novità riguarda invece il bonus che verrà assegnato alle persone che decideranno di ritardare l’accesso alla pensione.
Questo ultimo caso permetterà a chi ha già soddisfatto i requisiti di continuare a lavorare, ottenendo un sostanzioso bonus in busta paga che, ovviamente, permetterà di ricevere una pensione molto più remunerativa. La novità in questione è stata programmata soprattutto per il settore Sanitario, in grave carenza di personale da anni.
Una delle misure più importanti inserite nella bozza della Legge di Bilancio 2023 è sicuramente Quota 103, che permette di andare in pensione con 41 anni di contributi versati e 62 anni di età. Nel caso in cui non si abbiano 41 anni di contributi, si potrà ottenere la pensione di vecchiaia, non di anzianità, a 67 anni, con 20 anni di contributi versati.
Rimangono poi assolutamente valide le misure che permettono ai disabili gravi di accedere prima alla propria pensione, infatti chiunque abbia almeno l’80% di disabilità accertata potrà smettere di lavorare a 61 anni, se uomini, o a 56 anni, se donne. Gli anni di contributi versati minimi rimangono i 20 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia.
Infine, per andare in pensione prima dei 67 anni, si potranno controllare i requisiti dell’Ape Sociale, per terminare di lavorare a 63 anni, o si potrà sfruttare Opzione Donna che permetterà alle donne di 60 anni di andare in pensione, considerando che il limite di età si abbassa in base al numero di figli a 59 e 58 anni.