Bancomat, c’è chi aspetta solo il tuo errore: non farlo mai!
Nel 2019 l’evasione fiscale in Italia ha raggiunto gli 86,6 miliardi di euro, per provare a risolvere la situazione i precedenti governi hanno stabilito delle regole molto stringenti sullo scambio di contanti e di conseguenza sono aumentati i controlli sui ritiri al bancomat.
Nonostante vengano incentivati i metodi di pagamento digitali, effettuabili ormai anche con il proprio smartphone, ci sono ancora presone che preferiscono usare le banconote e le monete. Sotto l’occhio del fisco quindi finiscono non solo i malintenzionati ma anche le persone comuni amanti dei pagamenti tradizionali.
Bancomat, controlli ed evasione fiscale
La lotta al contante è una battaglia che è rimasta protagonista indiscussa ormai da molti anni, periodo nel quale i governi hanno cercato di intensificare i controlli, imposto rigide regole ed anche aumentato le pene per gli evasori.
Alcuni dei provvedimenti presi hanno incentivato l’uso dei pagamenti digitali, infatti da Giugno 2022 ogni commerciante è obbligato ad accettare pagamenti con bancomat e carte di credito, anche se la norma ha avuto delle modifiche per quanto riguarda i prodotti legati al tabacco ed ad esempio ai francobolli.
Anche il limite ai contati è stato gradualmente abbassato e anche se il nuovo Governo ha idee totalmente opposte riguardo questo tema, fino a fine anno non si potrà pagare più di una certa cifra in contanti, in quanto non tracciabili e quindi facilmente utilizzati per l’evasione.
Qual è il limite dei contanti
Il limite attuale per i pagamenti in contanti ammonta a 2mila euro, totale che avrebbe dovuto essere ancora più limitato nel 2023, tuttavia la Meloni ha annunciato di voler alzare notevolmente il tetto massimo, portandolo a 3mila o addirittura 10mila euro.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dalla decisione presa, continuerà a controllare ogni tipo di transazione, puntando la lente soprattutto sui prelievi al bancomat, benché non ci siano limiti legali.
Ogni istituto di credito ha, infatti, vari limiti a seconda del tipo di conto e di contratto che viene stilato con il cliente e cambia soprattutto nel caso in cui si ha a che fare con un imprenditore o con una società, questi ultimi infatti sono particolarmente controllati anche perché hanno accesso mensilmente ad una somma maggiore di contanti.
Quando ci si reca allo sportello della banca o della posta, o al bancomat al fine di ritirare dei contanti, l’istituto di credito ha la facoltà di chiedere delle spiegazioni in merito alla destinazione dei soldi e, in caso di dubbio, è libero di contattare direttamente l’Agenzia delle Entrate, così da effettuare controlli più approfonditi.