RDC: mai più come prima, cosa potrà fare chi perderà il reddito nel 2023?
Il Reddito di Cittadinanza sta per cambiare per sempre, il nuovo Governo di centrodestra infatti ha intenzione di rivoluzionare completamente tutta la misura, incentivando le assunzioni e sostenendo maggiormente gli italiani più in difficoltà.
L’RDC è una misura di sostegno dedicata alle persone che vivono in situazioni di estreme difficoltà economiche e garantisce un assegno mensile che permette le famiglie di affrontare le spese della vita quotidiana, includendo bollette e alimenti.
Come cambierà l’RDC nel 2023
Il nuovo Governo di centrodestra, con a capo Giorgia Meloni, si è da sempre schierato contro il Reddito di Cittadinanza, sin dall’approvazione.
Tra le critiche più grandi che sono state mosse al sostegno si può ricordare quel che è stato detto dalla stessa Meloni e da Salvini, i quali hanno ritenuto il Reddito una misura totalmente fallimentare dal concepimento alla realizzazione.
L’idea del reddito che è stata esposta nei discorsi di presentazione dei programmi elettorali prevedeva una divisione netta tra i cittadini che possono essere introdotti nel mondo del lavoro e chi, per problemi personali o di salute è costretto a non poter partecipare ad alcune, o tutte, attività lavorative.
Attualmente sono più di un milione i nuclei familiari che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, molti dei quali però, pur potendo lavorare non riescono a trovare un impiego che permetta di vivere dignitosamente. Il Governo vorrebbe quindi incentivare i corsi professionalizzanti offerti dalle Regioni e dai Comuni, facilitando le assunzioni a lungo termine.
Cosa rimane a chi non potrà più ricevere il Reddito di Cittadinanza
Le persone che, per problemi legati alla condizione fisica o per altri problemi personali, non potranno trovare un lavoro riceveranno molto probabilmente un aumento dell’assegno mensile, mentre non è ancora chiaro quali saranno le possibilità per chi vedrà annullata la propria ricarica.
Tra i provvedimenti assicurati dalla Meloni compare l’incremento delle somme previste con l’Assegno Unico e Universale, che potrebbero addirittura raddoppiare, permettendo alle famiglie con figli (fino a 21 anni o disabili, senza limite di età), di provvedere al mantenimento delle spese dedicate alla propria famiglia.
Anche il sistema di assegnazione dei bonus cambierà, grazie all’introduzione del Quoziente Familiare che permette di agevolare le famiglie monoreddito ed i nuclei familiari numerosi, tuttavia ancora non si conoscono alternative che permettono di ricevere un assegno regolare se si è sprovvisti di un lavoro.
La questione dovrà essere affrontata più specificatamente nella Legge di Bilancio 2023, che verrà presentata in concomitanza del nuovo anno.