La demenza è una delle malattie più insidiose che si possano sviluppare in tarda età.
I sintomi della demenza sono subdoli, e spesso non si riesce neanche ad accorgersi che si sta sviluppando una forma di demenza.
Per rendere più facile il riconoscimento dei primi sintomi, si vuole fare un elenco dei campanelli d’allarme che dovrebbero far destare in noi il sospetto che l’ombra della demenza è vicina.
Vedremo inoltre che una delle condizioni più comuni a chi rischia di sviluppare la demenza è non la depressione, come tutti credono, ma un’altra condizione comune a molta gente. Quale? Scopriamolo nelle prossime righe.
Sebbene una diagnosi di demenza possa essere effettuata soltanto da un medico, ci si può accorgere da soli che qualcosa non va. Una volta capito che si sta andando incontro a un problema che potrebbe aggravarsi nel tempo, ci si può rivolgere a uno specialista per correre ai ripari.
La demenza è una malattia che può essere riconosciuta dai seguenti sintomi, comuni agli stati precoci della malattia:
Inoltre, un altro sintomo da non sottovalutare è l’apatia. Essere apatici significa sentire una totale mancanza di interesse nei confronti di ciò che accade nel mondo che abbiamo intorno. La parola apatia proviene da quella greca “Pathos”, che corrisponde all’equivalente italiano di “Emozione“. In posizione iniziale abbiamo l’alfa privativo, che vuole dare un significato equivalente all’assenza di emozioni. È proprio l’assenza di emozioni a poter indurre a un calo delle facoltà cognitive, a maggior ragione per chi ha delle patologie cerebrovascolari.
Il journal of neurology, Neurosurgery & Psychiatry ha di recente pubblicato una ricerca nella quale sono state evidenziate le relazioni esistenti tra depressione, apatia e demenza.
Durante la ricerca è stato analizzato l’effetto dell’apatia su un gruppo di pazienti che soffriva di una patologia legata al malfunzionamento dei piccoli vasi cerebrali.
In questo caso è stato messo in evidenza che non è la depressione a indurre processi neurodegenerativi, bensì l’apatia.
I soggetti sottoposti ai test dagli scienziati soffrivano tutti di demenza vascolare. Questi pazienti sono stati suddivisi in due gruppi, e in entrambi è stato evidenziato che chi sentiva un maggior grado di apatia correva un rischio più alto di soffrire di demenza.
Rispetto ai soggetti affetti da depressione, nessuno tra loro ha dato segni di un aggravamento della propria condizione, portando a escludere che uno di loro potesse sviluppare una forma di demenza.
Secondo gli esperti, occorre stare attenti ai propri livelli di apatia. Se ci si dimostra proattivi e si esce dai nostri stati apatici, si avrebbero di sicuro meno possibilità di sviluppare la patologia.
La mancanza di emozioni è quindi molto peggio dell’eccessiva emotività, almeno per chi corre il rischio di sviluppare apatia.
Sebbene i metodi per prevenire o eliminare del tutto la demenza dell’anziano non esistano è possibile effettuare dei semplici esercizi mnemonici per rimanere allenati e ridurre il rischio di ammalarsi di demenza.
Questi piccoli esercizi sono innanzitutto l’allenarsi a riconoscere le strade che si percorrono coi mezzi pubblici. Per fare ciò, basterebbe associare al nome della via che ci scorre davanti, una peculiarità di un edificio in quella strada.
Un altro esercizio potrebbe essere quello di far corrispondere al nome di una persona una sua particolare caratteristica fisica.
Infine, uno dei più efficaci metodi per allenare la mente è la scrittura a mano. Scrivere a mano, secondo le ricerche, permette di tenere allenata la mente molto meglio di altri metodi, contro la demenza.