Non solo le monete sono oggetto di collezionismo e quindi possono avere un grande valore economico, ma anche le banconote. Proprio come alcuni esemplari che, sulla base di una serie di fattori che scopriremo di seguito, possono valere una vera e propria fortuna.
In giro per il mondo si contano milioni di appassionati di banconote alla ricerca sfrenata di esemplari particolari e rari da collezionare. Del resto, si tratta di una passione piuttosto affascinante ma che, come abbiamo anticipato, può essere anche piuttosto remunerativa. Infatti, alcune banconote possono valere davvero tanti soldi agli occhi dei collezionisti, ma chi non ha un occhio propriamente esperto potrebbe non rendersene conto. Per cui, può essere utile sapere cosa rende una semplice banconota un vero e proprio tesoro nelle nostre mani.
Ci sono alcuni parametri da prendere in considerazione in fase di valutazione di una banconota. In linea generale, possiamo dire che la banconota acquisisce valore agli occhi dei collezionisti, soprattutto, quando è un esemplare particolarmente raro. La rarità, dipende da una serie di fattori come: una bassa tiratura, errori di stampa o numeri di serie particolari. In più, è fondamentale per una vendita di successo, che l’esemplare si presenti in perfetto stato di conservazione. In gergo viene detto Fior di Stampa.
Ci sono banconote particolarmente ricercate che possono raggiungere quotazioni nove o dieci volte il loro valore nominale, come ad esempio la banconota da 1000 dollari di Alezander Hamilton del 1918, che in base allo stato di conservazione raggiunge cifre che oscillano tra i 6 mila e i 9 mila euro. Ma senza andare troppo lontani, anche le banconote in euro possono raggiungere quotazioni davvero interessanti. Tra le più rare e, quindi, più pagate:
Insomma, da ora in poi, occhio soprattutto ai numeri di serie impressi sulle banconote, potresti racimolare davvero un bel gruzzoletto!