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Prezzi di gas, legna e pellet alle stelle, riscaldarsi questo inverno sarà impossibile

Camini e stufe – solofinanza.it
Con i rincari e l’emergenza legati al gas naturale, le famiglie hanno cercato ogni alternativa valida all’uso dei termosifoni, diventati ormai una spesa insostenibile. I dati forniti però, anche in questo caso, non sembrano portare buone notizie.

Uno dei sistemi di riscaldamento più famosi nelle case è senz’altro il camino, che è stato riscoperto proprio quest’anno a causa dell’aumento dei prezzi, seguito poi dalla stufa a pellet e dalle stufe a legna che però portano con sé molti altri svantaggi.

Quanto costa il combustibile

Chi credeva di aver fatto una fortuna con l’acquisto di una stufa a pellet o di un camino a legna sbagliava di grosso, secondo i dati dell’indagine condotta dal Codacons infatti una famiglia dovrà spendere circa 2mila euro solo per provvedere alle spese del riscaldamento.

Sempre secondo i dati, in Italia si contano oltre 8,3 milioni di stufe e caminetti, tre quarti di essi vengono alimentati a legna mentre il resto a pellet. Il numero inoltre è anche destinato a salire, soprattutto grazie ai bonus forniti dallo Stato, che scontano buona parte del costo di installazione ed acquisto degli impianti.

La situazione mondiale, che ha causato molti disagi all’economia Europea e delle singole Nazioni, è cominciata ad inizio anno con gli eventi che hanno portato successivamente alla guerra tra Russia e Ucraina. Da quel momento i paesi che prima erano solidi fornitori di gas naturale e di pellet e gas hanno interrotto rifornimenti verso l’Europa, sia a causa delle sanzioni effettuate nei confronti della Russia, sia per garantire alle proprie popolazioni combustibile a sufficienza per l’inverno.

Questi eventi, aggiunti alla speculazione ed all’inflazione, hanno portato i prezzi del pellet ad un aumento vertiginoso, basti pensare che negli scorsi anni un sacco da 15 kg arrivaba a costare 4-5 euro, mentre ora può anche superare i 20 euro.

Aumento costi della legna – pixabau

Il problema dell’inquinamento

I rincari non hanno salvato nemmeno la legna da ardere, che ha subito un aumento del 43,7% ed anche se, ad oggi, risulta essere l’alternativa più economica, i camini inquinanti probabilmente troppo inquinanti.

La Società Italiana di Medicina Ambientale si dice molto preoccupata per l’uso di questi sistemi di riscaldamento alternativi, infatti sostiene ce: “Stufe, camini, legna e pellet determinano una crescita dei livelli di inquinamento atmosferico, con danni sul fronte della qualità dell’aria anche all’interno delle case e ripercussioni sulla salute pubblica – spiega il presidente Alessandro Miani – Basti pensare che in Italia i camini aperti tradizionali rilasciano ogni anno 3.679 tonnellate di PM10 in atmosfera, 2.401 tonnellate quelli chiusi. Le stufe a legna, invece, immettono 2.651 tonnellate di PM10.