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Allarme tonno in scatola, presto potrà non essere più presente nei supermercati italiani

Tonno in scatola – solofinanza.it
Il tonno in scatola, uno degli alimenti più consumati dagli italiani per il gusto e per la praticità rischia di non essere più presente nei supermercati. La causa risulta essere l’inflazione ed il caro energia, che ha coinvolto anche le aziende più redditizie.

Anche se la produzione del tonno in scatola avviene tramite un alto uso di energia, il settore sta letteralmente soffocando dai continui rialzi delle bollette, tanto che l’ANCIT ha lanciato un’allarme piuttosto serio in cui viene espressa tutta la preoccupazione in vista dei mesi futuri.

Tonno in scatola a rischio per i rincari

Da mesi ormai si sta assistendo ad un aumento sui costi di luce, gas ed acqua che sembra non voler finire mai, purtroppo però non sono le uniche a causare rincari, infatti bisogna anche considerare il ruolo dell’inflazione, che ha recentemente raggiunto il 12%.

I dati allarmanti arrivano direttamente dall’Associazione Nazionale Conservieri Ittici che sta chiedendo aiuti già da mesi, fino al raggiungimento della situazione attuale, che mette a rischio decine e decine di aziende del settore che non riescono più a sostenere i nuovi prezzi per il mantenimento dell’attività.

Tonno in lattina – freepik

Le dichiarazioni dell’ANCIT

Attualmente è difficile conoscere i risultati di questa emergenza, infatti il tonno in scatola potrebbe rischiare di non essere prodotto o di arrivare a raggiungere un costo talmente alto da diventare un’alimento disponibile a pochi.

L’ANCIT in merito ha dichiarato: “Il settore conserviero ittico sta soffrendo oltremodo i rialzi continui della bolletta energetica, con previsioni di ulteriori aumenti. Considerando che già alla fine del 2021 i costi energetici erano in forte crescita, nel confronto tra 2022 e 2021 possiamo parlare di costi quasi triplicati, circa +301%.

Questa crescita si riverbera a cascata su tutte le materie prime utilizzate dal comparto a partire dal pesce fino all’olio ed ai materiali di imballaggio (packaging) che negli ultimi dodici mesi sono cresciuti oltre il 50% e sui pack (lattine, vasetti in vetro, carta che sono prodotte da filiere energivore).

La siccità che ha colpito l’Europa ha determinato un raccolto di olive scarso con ripercussioni sulla disponibilità di olio di oliva usato per la conservazione con conseguente incremento del prezzo. Mentre l’Ucraina ha fatto registrare un incremento del +41,6% nell’ultimo anno. Un altro pericolo si sta palesando in tutta la sua concretezza: il continuo apprezzamento del dollaro USA nei confronti dell’euro, che ha perso da fine 2021 circa il 18 % del suo valore. Questo ha generato un ulteriore impatto sui costi della materia prima tonno (acquistata principalmente in dollari) che altre filiere “euro based” non hanno.