Ora è sicuro, le pensioni aumenteranno nel 2023: parola di decreto
Il decreto che prevede l’aumento delle pensioni è stato firmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il quale ha disposto che dal 1° Gennaio 2023 le pensioni verranno adeguate al nuovo costo della vita.
L’inflazione ha di recente raggiunto livelli altissimi, tanto da portare tantissime persone ad avere difficoltà nel provvedere all’acquisto di beni di prima necessità con la propria pensione che, durante questi mesi, è diventata totalmente insufficiente e non permette di condurre una vita dignitosa.
L’aumento delle pensioni
Giancarlo Giorgetti ha recentemente firmato il decreto che permetterà a tantissimi pensionati di ricevere un aumento sul proprio assegno pensionistico, alzando l’importo del +7,3% già dal 1° Gennaio 2023. La percentuale è stata calcolata proprio in base ai dati forniti dall’ISTAT in merito alle variazioni che hanno subito i prezzi dei prodotti.
Carmelo Barbagallo, segretario generale di Uil Pensionati ha accolto molto piacevolmente la nuova misura presa dal Governo, commentando che tale variazione proteggerà il potere d’acquisto delle pensioni dall’inflazione.
Lo stesso Barbagallo ha anche messo in luce gli ulteriori bisogni a cui i politici dovrebbero provvedere, ovvero un ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima, incrementando anche lo stesso assegno.
Il Governo di centrodestra, da sempre a favore dell’aumento delle pensioni, ha fatto sapere che i cambiamenti futuri sul tema arriveranno a costare oltre 50 miliardi anche solo per il periodo 2022-2025.
Le idee del Governo sulle pensioni
La Premier Meloni ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi e tra i temi dell’emergenza energetica, della pandemia, dell’inflazione e della generale crisi internazionale ha commentato: “Serve un ragionamento complessivo.
Oggi le pensioni sono inadeguate e domani rischiano di essere inesistenti. Non se riusciremo ad agire sulle pensioni già nella legge di bilancio”.
Sulle pensioni non si hanno quindi grandi nuove sicurezze, che arriveranno solo con la Legge di Bilancio 2023. Le ipotesi sul tavolo di lavoro fino ad ora risultano concentrarsi su:
- conferma dell’APE Sociale
- conferma di Opzione Donna
- realizzazione di Quota 102
- realizzazione della Quota Flessibile
Mentre le prime due misure non risultano essere particolarmente costose, per Quota 102 non si conosce ancora bene la quantità di fondi disponibili e l’eventuale richiesta totale di risorse.
Per la Lega si può provvedere al finanziamento di Quota 102 attraverso l’uso dei risparmi che arriveranno dalle modifiche apportate al Reddito di Cittadinanza, che comporterebbero l’eliminazione di tantissimi beneficiari che possono attualmente essere integrati nel mondo del lavoro.
Marina Calderone, Ministro del Lavoro, sta attualmente lavorando sull’opzione della Quota Flessibile, che permetterebbe a 470mila lavoratori di accedere alla pensione tra i 61 ed i 66 anni, con almeno 35 anni di contributi versati.