I rincari non hanno colpito solo gli alimenti, le utenze od il carburante, dal 2023 sono infatti previsti aumenti anche alle sanzioni destinate ai trasgressori del Codice della Strada, quindi si dovrà fare ancora più attenzione alla guida delle proprie auto.
I cambiamenti entreranno in vigore già dal 1° Gennaio 2023 ma non tutti risultano essere d’accordo, infatti oltre ai cittadini che dovranno pagare molto di più per le multe, anche l’ASAPS ha chiesto di bloccare questa procedura.
L’inflazione, che ha causato un aumento di ogni prodotto e servizio presente in commercio, ha portato alla rivalutazione anche delle sanzioni presenti sul Codice della Strada.
Questa procedura è regolamentata dall’articolo 195 del CdS, che recita: “la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti.
All’uopo, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro della Giustizia, di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze, e delle Infrastrutture e dei Trasporti, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo”.
In sintesi il Governo deve provvedere al ricalcolo delle multe ogni due anni, basandosi sull’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati, denominato FOI.
Tenendo presente che l’inflazione ha raggiunto quasi il 12% già dal mese scorso, è inevitabile che dal 2023 ogni sanzione subirà un incremento almeno del 10%, così anche le più piccole infrazioni subiranno rincari che andranno a pesare sulle spalle delle famiglie italiane.
Per fare qualche esempio, ecco come cambieranno le sanzioni relative alle infrazioni più comuni:
A sostenere le famiglie in difficoltà compare addirittura l’Associazione della Polizia Stradale (ASAPS) che ha richiesto al Governo di bloccare il rincaro almeno per il biennio 2023-2024, rimandando il ricalcolo quindi in un secondo momento.
La scelta di rimandare gli aumenti sarebbe di sicuro la via più saggia, soprattutto sperando in un miglioramento della situazione mondiale, che apporterebbe ad un probabile abbassamento dell’inflazione e quindi del costo della vita.
Ulteriori dettagli si potranno avere solo a fine anno, quando verrà effettuato il completo ricalcolo delle multe o quando si avranno delle buone notizie da parte dei Ministeri che magari potranno seguire il consiglio dell’ASAPS.