Bonus per continuare a lavorare, la strana proposta del Governo sorprende tutti
Il Governo starebbe pensando attualmente ad un bonus molto particolare, con cui si andrebbero a premiare tutte quelle persone che, pur avendo tutti i requisiti richiesti per il pensionamento, rimangono a lavorare godendo di una busta paga maggiorata.
Questa misura aiuterebbe soprattutto il settore pubblico, in particolare quello della sanità, che durante gli anni di pandemia ha subito forti colpi, portando l’Italia a fare i conti con la carenza di personale sanitario pubblico. La realizzazione del bonus però risulta ancora abbastanza incerta.
Come funziona il bonus che rimanda il pensionamento
Il Governo sta proponendo in questi giorni una decontribuzione che arriverebbe ad incentivare i lavoratori a continuare lo svolgimento delle proprie mansioni nonostante l’età (ed i requisiti) che porterebbero al godimento dell’assegno pensionistico.
L’emergenza nazionale terminata di recente ha evidenziato una situazione relativa alla mancanza personale medico pubblico piuttosto critica, tanto che il personale coinvolto nella gestione del Covid19 ha dovuto sopportare dei turni massacranti, rischiando seriamente di compromettere la propria salute psicofisica.
Il bonus consisterebbe in un premio in busta paga pari ad una maggiorazione di un terzo dello stipendio. I lavoratori interessati per questa misura sono principalmente i medici, per i quali la pensione è prevista al raggiungimento dei 62 anni e 35 anni di contributi versati, oppure con 42 anni di contributi versati.
Il problema delle risorse
Una misura di questa portata ha necessariamente bisogno di moltissimi fondi ed è proprio questo l’aspetto meno chiaro della questione, perché il nuovo governo della Meloni ha come priorità l’attuazione di misure atte al sostentamento delle famiglie più in difficoltà, che non riescono ad avere un potere di acquisto sufficiente al mantenimento di una vita dignitosa.
Alcune ipotesi prevedono l’utilizzo dei fondi che arriverebbero dalle modifiche che verranno apportate al Reddito di Cittadinanza, infatti secondo le notizie l’RDC subirebbe due cambiamenti radicali, che consistono in:
- un aumento sostanziale dell’assegno per gli inabili al lavoro, ovvero tutte quelle persone che non potranno essere inserite nel mondo del lavoro per condizioni fisiche come la disabilità o per condizioni esterne non legate al proprio stato di salute
- l’eliminazione dell’assegno per tutte le persone occupabili, assegnando parte dei fondi risparmiati alla creazione di corsi professionalizzanti ed agli incentivi per le assunzioni di nuovi dipendenti.
Oltre a questo provvedimento, probabilmente il nuovo Governo dovrà gestire al meglio i fondi disponibili, in ogni caso le nuove nuove direttive ufficiali potranno essere consultate all’interno della Legge di Bilancio per l’anno 2023.